Quattro leoni e un leopardo, rinchiusi da quattro mesi in condizioni «terribili» in una struttura privata alla periferia di Naxxar, sono al centro della manifestazione in programma stasera alle 18 davanti alla sede del Dipartimento per la Salute e il Benessere Animale a Marsa.
A guidare la protesta è il gruppo animalista Vuci ghall-Annimali, con il supporto di Ong internazionali e la partecipazione dell’attivista italiano Enrico Rizzi, atterrato oggi a Malta. «Questi animali devono essere trasferiti in strutture europee adeguate e autorizzate», ha dichiarato Rizzi nelle scorse ore.
La vicenda è iniziata il 27 dicembre 2024, quando gli attivisti hanno segnalato la presenza dei grandi felini in un recinto non registrato, privo di autorizzazioni e con standard strutturali giudicati inadeguati. Da allora, nonostante un’indagine ancora in corso e la sorveglianza 24 ore su 24 da parte della polizia, gli animali restano confinati nella stessa struttura, senza alcuna prospettiva concreta di trasferimento.
Le preoccupazioni degli attivisti si concentrano anche sulla totale assenza di cure veterinarie adeguate. «I veterinari del Veterinary Regulation Directorate (VRD) si limitano a osservarli da fuori», ha spiegato Moira Delia a Malta Today, sottolineando che uno dei leoni mostrerebbe chiari segni di una patologia ortopedica. Il Ministero dei Diritti degli Animali (Animal Rights Ministry) ha confermato la mancanza di esami clinici, motivandola con i rischi legati alla sedazione, dichiarando però di non aver rilevato «segnali evidenti di sofferenza», pur riconoscendo che le condizioni strutturali non rispetterebbero gli standard minimi.
Sulla stessa linea anche Althea Galea, che ha denunciato la totale assenza di esami diagnostici di base, come analisi del sangue o controlli dentali. «Non stanno prendendo la cosa sul serio», ha commentato l’attivista maltese. Una situazione confermata anche dal commissario per il benessere animale Alison Bezzina, secondo la quale — per quanto a sua conoscenza — nessun esame fisico sarebbe ancora stato effettuato.
Secondo Galea, inoltre, organizzazioni internazionali come 4Paws e Born Free si erano offerte di intervenire e accogliere i felini in santuari specializzati, ma l’assenza di accordi formali e la carenza di risorse logistiche da parte delle autorità maltesi avrebbero bloccato ogni passo concreto verso questa soluzione.
Nel frattempo, le cure dei quattro giganti africani restano affidate al veterinario privato del proprietario, mentre il relativo procedimento giudiziario risulta ancora aperto. La legge maltese prevede fino a tre anni di carcere e multe fino a 65.000 euro per la detenzione illegale di animali pericolosi, ma nessuna sanzione è stata ancora emessa.
Gli attivisti chiedono trasparenza e un’azione immediata, invitando i cittadini a unirsi alla manifestazione in programma oggi, martedì 15 aprile, alle 18 in Triq il-Biccerija, Albert Town (Marsa), davanti alla sede del Dipartimento per la Salute e il Benessere Animale.

(cover photo credits: frame video Facebook / Vuci ghall-Annimali)
Il Corriere di Malta è anche su WhatsApp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale e rimanere sempre aggiornato