Una cicogna nera, specie rara e altamente protetta, è stata abbattuta illegalmente dai cacciatori martedì mattina, nelle vicinanze della residenza estiva ufficiale del Primo Ministro a Girgenti. La denuncia arriva da BirdLife Malta (BLM), che ha recuperato il giovane esemplare gravemente ferito a una zampa, trovandolo in una riserva idrica della zona. Il volatile faceva parte di un piccolo stormo avvistato per la prima volta sopra Gozo. A peggiorare la situazione, un’altra cicogna nera sarebbe stata segnalata come abbattuta nella zona di Ta’ Cenc, a Gozo.
La cicogna nera è una specie rara per il territorio maltese, protetta da severe normative sia nazionali che europee, inclusa la Direttiva Uccelli dell’UE e i Regolamenti per il Commercio della Fauna dell’Unione. «La caccia illegale di queste specie prosegue a causa della forte domanda di esemplari imbalsamati, fenomeno alimentato da due sanatorie concesse in passato sulle collezioni di tassidermia, mai del tutto verificate», ha spiegato Nick Barbara, responsabile della conservazione di BLM.
Nel 1997 e nel 2003, rispettivamente sotto il governo Laburista prima e Nazionalista poi, furono concesse due amnistie che permisero ai cacciatori di dichiarare oltre mezzo milione di uccelli imbalsamati senza verifiche complete. La cernita – spiega la Ong – non fu infatti mai completata, permettendo ai cacciatori di elencare specie nella propria collezione anche se non ne erano realmente in possesso. Questi elenchi divennero una sorta di “lista dei desideri”, che consentiva di includere specie protette nelle collezioni, alimentando di fatto la caccia illegale fino ai giorni nostri. La recente autorizzazione a trasferire queste liste ha fatto riemergere il problema.
La Ong sottolinea che, mentre il numero di cacciatori attivi a Malta è stimato intorno a quota 10.000, le risorse a disposizione della polizia ambientale sono drasticamente limitate, soprattutto a Gozo. Gli enti come il Wild Birds Regulation Unit (WBRU) e l’Autorità per le risorse ambientali (ERA) dispongono di risorse molto limitate, che ne ostacolano l’efficacia nella verifica e nel controllo delle collezioni degli appassionati di tassidermia.
«I nostri appelli al Primo Ministro Robert Abela per un intervento deciso contro il bracconaggio non hanno mai ricevuto l’importanza dovuta. Questo è il risultato della scelta del governo di ignorare incidenti che tolgono ai cittadini maltesi il diritto di godere della bellezza della natura. Il silenzio del governo sul continuo abbattimento illegale di specie protette è vergognoso e incide negativamente sulla qualità della vita nel nostro Paese» ha affermano Mark Sultana, CEO di BirdLife Malta.