Da qualche anno il Governo maltese sta portando avanti un programma volto ad incentivare ulteriormente il turismo subacqueo, che già ogni anno attira molti appassionati o semplicemente persone curiose di esplorare le numerose bellezze sottomarine che popolano i fondali dell’arcipelago maltese.
Una delle pratiche messe in atto è quella dello “scruttling”, ovvero l’affondamento volontario di storiche imbarcazioni ormai in disuso. Si tratta di un’operazione quasi del tutto sconosciuta in Italia, ma non a Malta.
L’obiettivo è quello di ridare una seconda vita ad antiche quanto uniche imbarcazioni, facendo vivere il fascino della storia ai numerosi “turisti del mare”, oltre che incoraggiare fauna e flora a prosperare grazie a queste nuove scogliere artificiali.
Già da diversi anni, la motovedetta P33, un’imbarcazione costruita in Germania nel 1971, era pronta ad essere affondata per diventare attrazione subacquea, quando le sue pessime condizioni sollevarono numerose preoccupazioni da parte delle Autorità ambientali in merito ad un ipotetico impatto negativo sull’ecosistema marino.
In seguito a diversi studi utili per stabilire l’ambiente adeguato e ad un’accurata bonifica del mezzo, solo alla fine del luglio scorso il relitto ha trovato “pace” sui fondali delle acque che circondano Marsascala, ed è ora pronto per essere esplorato a Żonqor Point.
L’operazione è stata organizzata dall’Autorità del Turismo maltese insieme all’Associazione delle Scuole Professionali di Sub (PDSA – Professional Diving School Association).
Il ministro del Turismo Clayton Bartolo ha affermato che l’affondamento della motovedetta fa parte di un investimento governativo di 250.000 euro che andrà a rafforzare il settore delle immersioni di Malta, una delle attività turistiche più popolari del paese.