Malta è da poco entrata nella “fase 2” della lotta al coronavirus, quella in cui, seppur lentamente, la maggior parte dei settori è autorizzata a riprendere l’attività. Ma, a Malta come altrove, i dubbi maggiori riguardano le aree del turismo e del trasporto aereo.
Sembra ovvio che l’apertura dell’aeroporto – chiuso ai voli passeggeri dal 21 marzo – sarà l’ultima misura di contenimento da implementare, ma una volta che il servizio verrà ripristinato, i passeggeri devono aspettarsi un cambiamento radicale nella loro esperienza di viaggio.
Alan Borg, il CEO dell’Aeroporto Internazionale di Malta, immagina questo probabile scenario: i passeggeri limiteranno il più possibile i contatti con il personale e grazie alle nuove tecnologie sarà più veloce e semplice controllarne la temperatura. Borg, infatti, si è dichiarato in disaccordo con quanto dichiarato dall’amministratore delegato dell’aeroporto di Heathrow, John Holland-Kye, secondo cui il distanziamento sociale è impossibile nel settore dell’aviazione.
Borg sta infatti valutando come riconfigurare l’aeroporto, per rendere attuabile l’allontanamento sociale. È possibile, a suo avviso, apportare cambiamenti infrastrutturali per garantire che le distanze sociali vengano mantenute. Non solo ai gate, ma durante tutta l’esperienza di viaggio, a partire dal check-in, passando dai controlli di sicurezza e infine prima di salire a bordo dell’aereo.
In generale, insomma, ci saranno meno contatti con il personale, ci sarà un miglioramento dell’igiene, maggiori ricambi d’aria nella struttura e, se necessario, saranno ridotti i posti a sedere. Non per ultimo, il traffico degli aeromobili sarà limitato in determinati orari, per assicurarsi di non superare un certo numero di passeggeri in un preciso momento.
Ci si aspetta inoltre che la demografia dei passeggeri cambi, poiché probabilmente le autorità sanitarie non consentiranno a coloro i quali rientrano nella categoria dei vulnerabili (over 65, donne in gravidanza e individui con patologie pregresse) di volare fino a quando non sarà trovato un vaccino.
D’altro canto, l’ambizioso progetto di raddoppiare il terminal dell’aeroporto internazionale è stato messo in discussione a causa dell’impatto del coronavirus sull’industria aeronautica. Due mesi prima che il COVID-19 colpisse l’isola, Alan Borg aveva svelato un piano da 100 milioni di euro per trasformare l’aeroporto attuale in un aeroporto “a cinque stelle”: la superficie della struttura sarebbe aumentata da 18.000 a 31.200 mq.
Questa trasformazione è al momento impensabile: “L’industria non ha avuto un semplice rallentamento, si è bruscamente fermata” ha affermato Borg in un’intervista al Times of Malta, e ha inoltre rivelato che, secondo la sua opinione, il numero dei turisti non tornerà ai livelli pre-pandemici almeno fino al 2023.