Nonostante le forti pressioni esercitate dall’aeroporto internazionale di Malta, dalle Associazioni di categoria, imprenditori e cittadini, il ministro della salute Chris Fearne non ha ancora confermato la data che potrebbe siglare la fine o almeno una modifica sule rigide regole imposte dai protocolli Covid-19 per l’ingresso dei viaggiatori nel Paese, consentito ancora ad oggi solo ai vaccinati con la terza dose.
Fearne ha recentemente comunicato che sono in atto discussioni all’interno dell’Unione Europea riguardo la possibilità di rendere meno restrittiva la presentazione di un certificato vaccinale per poter viaggiare. In linea quindi con gli altri Paesi dell’UE, presto anche le autorità maltesi potrebbero consentire ai viaggiatori di entrare a Malta presentando il risultato negativo di un test PCR Covid-19.
Nonostante questo, interrogato da Lovin Malta, il ministro della Salute non ha però ancora fornito indicazioni precise in merito ai piani governativi su un effettivo cambiamento delle norme di ingresso nel Paese, limitandosi a sottolineare che Malta ha già iniziato ad allentare alcune misure accettando i certificati di vaccinazione dell’OMS, rimuovendo l’obbligo di quarantena per i viaggiatori provenienti da Paesi che compaiono nella “lista rossa” Covid-19, e riducendola a sette giorni unicamente per coloro che partono da Paesi nella “lista rosso scuro”.
Tuttavia, le attuali regole vigenti, che consentono l’ingresso nel Paese alle sole persone vaccinate con tre dosi, oppure entro tre mesi dalla seconda dose, lasciano fuori una larga fetta di pubblico come quello non vaccinato per diverse ragioni, oppure chi è guarito dal Covid-19 in altre nazioni che non prevedono – come Malta – la somministrazione del booster entro quattro settimane dal contagio.
Delle scelte messe in atto sin dall’inizio della pandemia, ma che non sono mai cambiate nel tempo nonostante lo abbiano fatto molti degli altri Paesi europei e non solo. Un fattore che ha creato molti dissapori, a partire da quello dell’albergatore Michael Zammit Tabona, che nei giorni scorsi ha fatto sapere di aver intentato una causa costituzionale contro la Sovrintendente della Sanità pubblica Charmaine Gauci e l’avvocato di Stato Chris Soler per violazione dei diritti umani, causata dall’imposizione dell’obbligo di quarantena in ingresso al Paese presa senza alcun fondamento scientifico.
Oltre al suo impatto sul settore del turismo che preoccupa gli addetti ai lavori, le regole di viaggio di Malta stanno anche causando caos all’aeroporto a causa del controllo dei documenti di ogni passeggero, in particolare quando più voli atterrano contemporaneamente presso lo scalo maltese di Luqa.
Nel frattempo il Paese sta registrando nuovi picchi di contagio, con i numeri che hanno iniziato una progressiva rincorsa verso l’alto da quando il governo ha annunciato la data delle elezioni e, nonostante nei giorni scorsi siano state revocate alcune misure come quella relativa l’uso della mascherina all’aperto, nelle ultime settimane abbiamo anche assistito a numerosi raduni politici che spesso riportavano immagini non proprio in linea con gli attuali protocolli Covid-19 in vigore. La situazione, però, sembra non aver granchè preoccupato le autorità sanitarie locali. Per questo ci si aspetta presto ulteriori allentamenti sulle misure per il contenimento della pandemia.