Finalmente si potrà viaggiare, dalla metà di giugno, in tutta Europa con un green pass, il certificato Covid.
Il Parlamento europeo e il Consiglio hanno di fatto raggiunto un accordo con gli Stati dell’Unione per sbloccare quest’ostacolo che limitava gli spostamenti e la crescita del turismo.
Il certificato da esibire alle autorità competenti potrà essere cartaceo o digitale e dovrà accertare che il viaggiatore abbia ricevuto la somministrazione del vaccino o che abbia effettuato un tampone risultato negativo nelle 48 ore precedenti, o che sia guarito dal Covid.
Un ultimo passaggio sarà però necessario.
L’accordo infatti sarà sottoposto alla Commissione per le libertà civili il prossimo 26 maggio, poi al Parlamento per l’approvazione definitiva.
Il Presidente e relatore della Commissione per le libertà civili, Juan Fernando Lopez Aguillar, è soddisfatto per l’intesa, anche se molti componenti avrebbero voluto l’introduzione dei tamponi gratuiti.
«L’accordo – evidenzia Lopez Aguillar – non accoglie pienamente le richieste del Parlamento, ma è innegabile che migliorerà la vita e le condizioni di milioni di cittadini europei. Il certificato digitale ripristinerà la libera circolazione all’interno dei Paesi dell’Unione Europea. Questo è il primo passo per riportare in carreggiata l’area Schengen».
La Commissione europea dunque stanzia 100 milioni per questo ambizioso progetto di cui beneficeranno principalmente le persone che quotidianamente attraversano i confini con altri Stati, per visitare parenti stretti, in casi di terapie mediche a cui sottoporsi o per prendersi cura dei propri cari.
Non ci saranno obblighi di quarantena o isolamenti se non nei casi in cui fossero necessarie per salvaguardare la salute pubblica, in base ai dati epidemiologici costantemente monitorati.
Ci saranno attenti controlli sui certificati per evitare falsificazioni e irregolarità.
Per il momento i vaccini di riferimento restano Pfizer, Astrazeneca, Moderna e Johnson & Johnson.
Spetterà ai singoli Stati membri la decisione di accettare eventualmente anche altri vaccini, comunque autorizzati dall’Organizzazione Mondiale per la Sanità.