Ospiti al Mediterranean Tourism Forum 2018, i Matia Bazar si sono presentati con una formazione inedita. Il nostro Carlo Campione ha incontrato il leader Fabio Perversi insieme al compositore e musicista Gino De Stefani presso l’Hotel Hilton per parlare dell’uscita del prossimo album e dell’imminente tour mondiale.
Carlo: Ci sono stati molti cambiamenti di formazione nel corso di una lunghissima carriera, nonostante svolte anche nelle vostre sonorità come quella rock del 1998 si è comunque mantenuta una sorta di spina dorsale nei vostri brani, che riconduce subito ai Matia Bazar, parlaci delle motivazioni che ti hanno portato a non mollare tutto dopo il ritiro di Piero Cassano.
Fabio: Siamo una realtà che ormai vive da 43 anni, tanti alti e bassi e come dicevi tu cambiamenti di formazione, siamo al quinto cambio di cantante, la band è un grande laboratorio ed anche un punto di riferimento per altre band, mi sono sentito in diritto e sopratutto in dovere di continuare per una promessa fatta ad una persona che non c’è più di continuare questo viaggio. E’ una rivoluzione importante e non nascondo un po di paura, ma sono convinto che il lavoro che stiamo facendo è di altissimo livello.
Carlo: Ho ascoltato la vostra ultima canzone “Verso il punto più alto” che anticipa il vostro nuov album. Mi è davvero piaciuta, riesce ad essere un connubio fra musica moderna e lo stile incofondibile dei Matia Bazar, un brano al passo coi tempi, capace di raggiungere anche le nuove generazioni abituate a generi che reputo molto poco musicali come il Rap. Trovo inoltre bravissima la nuova cantante Luna Dragonieri, parlaci di lei.
Fabio: Ho conosciuto Luna nel 2013 mi è subito balzata non solo alle orecchie ma anche agli occhi per la sua presenza live, presi il suo numero di telefono senza grandi pretese anche perché in quel momento la formazione della band era stabile, lei inoltre all’epoca era giovanissima; nel 2015 con la scomparsa di Giancarlo Golzi fondatore e batterista della band ed il successivo ritiro di Piero Cassano nel 2017 era il momento di rifondare la band; Luna è l’unica ad oggi che ci permette di reinterpretare le canzoni storiche della band nella stessa tonalità di Antonella Ruggiero.
Carlo: Gino raccontaci cosa pensi della band e del tuo ruolo in questo nuovo progetto.
Gino: La cosa divertente che devo dire è che Fabio fa il grande capo io invece faccio un lavoro “oscuro”, abbiamo fatto 4 mesi di scrittura l’anno scorso, con dei brani che arriveranno prossimamente su questi schermi; lavorare con Luna in studio è davvero un piacere, è come guidare una Ferrari, ma attenzione se sbagli curva ti schiacci, lei è elastica, propositiva e molto recettiva, riesce anche a dare “indicazioni di guida” e preziosi suggerimenti, le ho già detto questo privatamente e lo dico qui pubblicamente, ho visto cantare molte Big nella mia carriera e Luna è un vero talento.
Carlo: Sono cresciuto immerso nella musica, mio padre maestro di chitarra classica e solista in una rock band a Milano nel ’68 mi ha indottrinato con tutti i tipi di musica anche italiana, dal rock dei PFM sino alla Nuova Compagnia di Canto Popolare che conosceva personalmente quando viveva a Napoli. Adesso i gusti sono cambiati ed è davvero una sfida piacere sia ai vecchi fans che alle nuove generazioni, le discussioni fra i vostri fan sulla rete infatti sono molto accese.
Gino: Stiamo parlando di una rifondazione all’80%, il fatto è che Fabio si è preso carico di un grande fardello, è inevitabile che i fans facciano dei paragoni con i vecchi componenti e relative formazioni.
Fabio: Alcuni momenti fanno oggettivamente male, la cattiveria gratuita non mi piace, mi sono preso la briga durante le mie notti insonni di rispondere a molti di questi commentatori privatamente, presentandomi dicendo chi sono ed invitandoli ad un nostro concerto, ho infatti chiesto prima di dare dei giudizi affrettati di venire e sentirci, se una cosa non ti piace qual’è il problema, cambi canale.
Carlo: Nella nuova formazione ben tre membri su cinque sono donne, una quota rosa davvero insolita..
Fabio: E’ una scelta fortemente voluta e ti spiego il perché, cantante a parte in quanto i Matia Bazar non possono che avere per ovvi motivi una donna in questo ruolo, avere una batterista ed una bassista donna è dovuto al fatto che Giancarlo Golzi e Aldo Stellita sono due figure incancellabili, pensa ad un concorso di bellezza dove hai due bellissime donne e due bellissimi uomini, le due coppie non andranno mai in competizione fra loro, sono delle bellezze differenti.
Carlo: Una domanda tecnica dato che suono indegnamente la chitarra elettrica e militavo in una band, com’è cambiato il lavoro in studio di registrazione negli ultimi anni?
Fabio: E’ cambiato tutto, ti faccio un esempio, io ed il maestro De Stefani abbiamo fatto una bellissima esperienza nel carcere di massima sicurezza di Opera a Milano, con dei detenuti anche condannati all’ergastolo abbiamo fatto un musical voluto fortemente dal Papa, con un semplice portatile ed un microfono abbiamo registrato tutte le loro voci con una qualità eccezionale, senza il bisogno di andare in una sala di incisione, negli anni ottanta questo non lo potevi neppure immaginare, potevi solo usare un registratore Geloso dalla pessima qualità.
Un vivo ringraziamento a Paola Stranges di italianiamalta.com