FREE STREAMING:
ELENA MAZZI / SARA TIRELLI
A FRAGMENTED WORLD (2016)
4 NOVEMBRE – 7 DICEMBRE 2020
Mostra online a cura di Sara Dolfi Agostini per lo spazio di arte contemporanea Blitz
Elena Mazzi e Sara Tirelli si sono conosciute dopo gli studi, entrambe protagoniste della scena artistica veneziana. Elena Mazzi è un’artista visiva che lavora con una metodologia site specific e interdisciplinare. La sua pratica attraversa geografia e temi ambientali che tratta come vettori per interrogare la nostra appartenenza a ecosistemi dialoganti, umani e naturali. Stimolata dalle sfide estreme del paesaggio veneziano, Mazzi esplora questioni urgenti come il cambiamento climatico, la deforestazione, il problema dell’estinzione, della produzione di cibo ed energia, la migrazione di alveari, sempre dedicandosi ai casi studio con strumenti diversi – iconografici, visivi, sonori, orali, scritti – per meglio affrontare gli “slittamenti” sistemici a livello globale. Nel 2009, la sua pratica è stata fortemente influenzata dal terremoto che ha distrutto la città italiana dell’Aquila. L’evento e il malgoverno nella gestione della crisi hanno spinto Mazzi a spostare la sua attenzione verso gli effetti di catastrofi ecologiche e biologiche che entrano in collisione con interessi di tipo politico.
Sara Tirelli è un’artista visiva, ma le sue ricerche si estendono oltre la cornice dell’arte contemporanea e riguardano anche il cinema, la realtà virtuale, e la creazione cinematografica in generale, oltre le logiche di produzione commerciale. Nella sua pratica artistica, la tecnologia è strumento di rappresentazione ma anche linguaggio, e la traduzione del reale in immagine in movimento è provocata da un esercizio critico teso a identificare una metodologia più inclusiva di quella attualmente diffusa. Tirelli, infatti, prova a spostare l’attenzione dalla percezione fisica a quella emotiva, o mentale, focalizzandosi su un tipo di realtà invisibile all’esperienza retinica. Ciò ha implicazioni nella produzione di narrazioni con un significato socio-politico.
A Fragmented World (2016) è ispirato dalla Teoria delle Fratture, studiata in laboratorio dallo scienziato Bruno Giorgini per oltre vent’anni. Secondo la teoria, predire la anatomia di una frattura permette di anticipare lo scoppio di una crisi o di una catastrofe. Tuttavia, nonostante dedizione e impegno, Giorgini non è mai riuscito a determinare una formula esatta. Così, prima di andare in pensione, cinque anni fa, ha proposto alle due artiste di riprendere laddove la scienza si era arenata, e applicare il concetto della frattura a un paesaggio geopolitico specifico per raggiungere un altro tipo di risultato con gli strumenti dell’arte. Elena Mazzi e Sara Tirelli hanno scelto come caso studio il Monte Etna, il vulcano più attivo d’Europa, la cui energia produce rotture e spostamenti continui in un paesaggio che – nonostante tutto – è stato ed è ancora oggi abitato.
A causa dell’instabilità dell’Etna, l’Istituto Nazionale di Vulcanologia monitora costantemente le sue eruzioni e ogni dieci anni utilizza i dati collezionati per mappare nuovamente la superficie geologica dell’area. Scegliendo queste immagini scientifiche come punto di partenza, e collaborando con numerosi esperti tra cui lo stesso Giorgini, le artiste hanno impiegato un drone e altre tecnologie per filmare un corridore mentre affronta le fratture del cratere principale dell’Etna, un terreno labirintico e in continua evoluzione. L’opera, in bianco e nero, possiede un’estetica senza tempo, che accentua il senso di una ripetizione inesorabile nell’ambito della relazione uomo-natura. Ispirata infatti agli allineamenti quotidiani del corridore sulle pendici del vulcano, l’opera non ha copione, inizio o fine. Nel suo offrirsi come ricostruzione di una realtà aderente e al contempo poetica, A Fragmented World (2016) è una rappresentazione estrema dell’esperienza di coesistenza, dove una crisi non è altro che un’altra forma dell’abitare.
Fonte: comunicato stampa ufficiale dello spazio Blitz