Chissà cosa avrà pensato nel momento in cui ha capito che sarebbe uscito di scena nel peggiore dei modi possibili.
Chissà quali sentimenti lo hanno attraversato quando si è reso conto della fine che lo attendeva.
Del leader libico Muammar Gheddafi, morto il 20 ottobre del 2011 a Sirte, indiscusso protagonista della scena politica per quasi quarant’anni, tutto si può dire tranne che non sia stato un personaggio tanto discutibile quanto affascinante.
Chi vuole scendere negli abissi della coscienza di uno dei dittatori più longevi e comprendere un pezzo importante della Storia recente, potrà farlo assistendo a “Rais”, lo spettacolo teatrale tratto dal libro “L’ultima notte del Rais” di Yasmina Khadra (Sellerio) e nato da un’idea di Renzo Sicco. Da oggi e fino al 16 maggio lo si potrà vedere sul canale YouTube dell’Istituto Italiano di Cultura La Valletta, diretto dal professor Massimo Sarti, che lo ha fortemente voluto inserire nel ricco calendario degli eventi di quest’anno.
«Gheddafi è senza dubbio un personaggio controverso, dalle mille sfaccettature – spiega Sicco – e per questa ragione suscita molto interesse. In particolare tra le donne, che lo hanno sempre considerato intrigante, forse perché in qualche modo richiamava la figura di Lawrence d’Arabia. Quello della Kahdra è un libro corale, ma noi ne abbiamo tratto un monologo che esalta l’aspetto tragico della vicenda umana e politica, trasformando il protagonista in un personaggio shakespeariano: è un uomo che oscilla tra follia e cecità, che nell’ultima notte della sua vita si trova a fare i conti con la solitudine nella quale è precitato e della quale non riesce a capacitarsi. Non accetta l’idea di essere stato abbandonato dal suo popolo, è convinto che dietro la ribellione della sua gente ci sia Al Qaeda».
Quella di Gheddafi è una storia interessante anche per una ragione ben precisa: che fosse uno spietato dittatore lo sapevano tutti, ma per ragioni di opportunità è stato sempre trattato con deferenza da molti governi. Gli stessi governi che poi lo spingeranno – più o meno indirettamente – verso un destino infame. Un altro elemento, questo, che emergerà in “Rais”.
«Pur essendo notoriamente un tiranno – aggiunge Sicco – in Occidente è sempre stato accolto con i tappeti rossi. Poi, quando hanno capito che non avrebbe più diviso con nessuno il suo potere politico ed economico, è diventato improvvisamente un pericolo di cui liberarsi. Alla fine cos’è successo? Senza Gheddafi, da dieci anni la Libia è una polveriera, una bomba esplosa nelle mani dell’Occidente, come dimostra il dramma nella gestione dei flussi migratori. Ad ogni modo, Gheddafi è stato uno degli ultimi dittatori rimasti al comando di un Paese per un periodo così lungo. Oggi chi è al potere non dura in eterno, è più vulnerabile e può essere spazzato via facilmente».
Lo spettacolo proposto dall’Istituto italiano di Cultura vedrà come unico protagonista l’attore Sax Nicosia, mentre le atmosfere saranno create da due percussionisti, Vito Miccolis e Roberto Leardi. Le musiche sono di Mick Karn e Bombino, la regia è di Giovanni Boni. Lo spettacolo è prodotto da Assemblea Teatro.
“Rais”: da oggi al 17 maggio sul canale YouTube dell’IIC La Valletta