La maratona di preghiera per la fine della pandemia fa tappa a Malta, precisamente presso il Santuario Nazionale della Madonna Ta’ Pinu. Un rosario che in particolare è dedicato agli studenti e alla scuola in generale.
Pertanto, su indicazione di Papa Francesco, la capitale spirituale e di preghiera diventa l’arcipelago di Malta.
Un sentiero di speranza per il futuro in un periodo quanto mai difficile sia per quanto concerne la pandemia che per gli sbarchi continui degli immigrati.
Con un pensiero particolare agli studenti e alla scuola e alle restrizioni che hanno ostacolato non poco la fase di crescita e di formazione scolastica negli ultimi quattordici mesi.
Molto suggestiva la sede del Santuario Nazionale della Madonna Ta’Pinu, la basilica in stile romanico-bizantino situata al centro dell’isola di Gozo.
Si tramanda che già nel 1500 qui sorgesse una chiesa.
Qualche anno dopo, per le pessime condizioni, si decise di buttarla giù. Ma nel 1575 colui il quale diede la prima picconata per abbatterla si ruppe un braccio.
Tale episodio fu visto dai fedeli come un segno prodigioso del destino.
Per questo si pensò alla ricostruzione e non più alla distruzione. Infatti nel 1619 fu garantita la restaurazione per mano di un nobile, Pinu Gauci, che diede il compito a un italiano, Amedeo Perugino, di dipingere il quadro dedicato a Maria Assunta.
Di qui il nome del Santuario di Ta’ Pinu, “di Pino”, in onore del finanziatore della ricostruzione.
Un luogo di culto che oggi è visitato da un numero sempre crescente di pellegrini e visitatori provenienti da ogni parte del mondo.