“Una chiesa al giorno” di dice a Malta, dove i luoghi di culto sono esattamente 360. Ecco le cinque chiese da non perdere, con tanto di posizione su google maps.
Concattedrale di San Giovanni Battista – Valletta
Oltre ad essere una delle cattedrali più grandi al mondo, è famosa per due celebri dipinti del Caravaggio custoditi al suo interno: La decollazione di San Giovanni Battista ed il San Girolamo Scrivente. Vi sono inoltre molte opere di Mattia Preti, che realizzò degli affreschi ad olio direttamente sulla pietra. All’interno della maestosa e ricca cattedrale, sono stati sepolti centinaia di cavalieri membri dell’ordine: le 405 lapidi realizzate in marmo tappezzano il pavimento. Sotto l’altare principale si trova la Cripta dei Grandi Maestri, fra cui Jean Parisot de la Valette, dal quale deriva il nome della Capitale maltese.
Rotonda di Santa Maria Assunta – Mosta
È la terza cupola “non supportata” più grande al mondo, con un diametro di ben 37 metri. Fu progettata da Giorgio Grognet de Vasse, che si ispirò al Pantheon di Roma e fu eretta tra il 1833 ed il 1871 sorgendo su una chiesa precedente. La chiesa fu quasi distrutta durante la seconda guerra mondiale dai bombardamenti della Luftwaffe. Durante una messa un ordigno da 200 kg sfondò la cupola e cadde sopra più di 300 fedeli. Fortunatamente la bomba non esplose. All’interno della Rotonda vi è oggi un modello esatto dell’ordigno la quale riporta una scritta in maltese che tradotta in italiano significa: “Il Miracolo della Bomba, 9 aprile 1942”.
Chiesa di San Lorenzo – Vittoriosa (Birgu)
Anch’essa danneggiata dai bombardamenti della seconda guerra mondiale nel 1941, che ne distrussero la sacrestia, fu restaurata otto anni più tardi. La chiesa di Vittoriosa fu la prima usata dai Cavalieri dell’Ordine di San Giovanni, che ne fecero uso fra il 1530 ed il 1571. È una delle più antiche di Malta. Al suo interno vi sono molte opere del famoso pittore barocco calabrese Mattia Preti, fra cui l’opera più grande da lui mai dipinta: Il Martirio di San Lorenzo (402×579 cm), datata 1689, dieci anni prima della morte del pittore a Valletta. Sono inoltre presenti due opere di Stefano Erardi: Il Cristo morto ed Il Cristo Salvatore.
Santuario di Ta’ Pinu – Gozo
Prima della costruzione dell’attuale chiesa, eretta fra il 1920 ed il 1931, vi era solo una piccola cappella, dove nel 1883 Karmni Grima, un abitante del villaggio di Għarb, udì la voce della Nostra Signora: L’evento miracoloso fece di questo posto meta di pellegrinaggio per i credenti. All’interno del santuario è presente ancora oggi la piccola cappella, adornata con i dipinti dell’Assunzione di Maria in Cielo dai quali scaturì la voce delle Madonna. La struttura è ricca di opere costruite con la tipica pietra maltese. La strada che porta dalla chiesa alla collina di Ghammar è costellata da 14 statue marmoree raffiguranti la Via Crucis.
Collegiata del Naufragio di San Paolo – Valletta
Una delle più antiche chiese della Capitale: è dedicata a San Paolo, patrono dell’arcipelago che, naufragato a Malta intorno al 60 d.C., avrebbe dato inizio al cristianesimo sull’isola. Completata nel dicembre 1582, fu progettata da Girolamo Cassar; ceduta ai Gesuiti, venne costruita una nuova chiesa nel 1639, infine nel 1885 venne interamente ricostruita su progetto di Nicola Zammit. Nella chiesa è presente una pala d’altare di Matteo Perez d’Aleccio, degli spendidi dipinti di Attilio Palombi e Giuseppe Calì e una statua lignea del santo di Melchiorre Cafà. Nella Cattedrale sono conservate le reliquie di San Paolo.