Il celebre designer Mike Robinson, chiamato a Malta in rappresentanza del design italiano, si racconta in un’esclusiva intervista tra presente e futuro.
La Giornata del Design Italiano è una speciale iniziativa lanciata dal Ministero degli Affari Esteri e Cooperazione Internazionale che coinvolge Ambasciate e Istituti di Cultura in circa 100 città del mondo per promuovere il design contemporaneo italiano avvalendosi di un testimonial appositamente scelto. Il tema scelto per la terza edizione della Giornata è “Design e la città del futuro”.
In tale occasione l’Istituto Italiano di Cultura e l’Ambasciata d’Italia a Malta, in collaborazione con il Malta College of Arts Science and Technology, organizzano un duplice evento per promuovere a livello internazionale le eccellenze e le peculiarità del design italiano dell’auto con uno sguardo alle sue prospettive nel prossimo futuro.
L’evento si svolgerà il 20 marzo 2019 alle ore 18.30 presso l’Istituto Italiano di Cultura in Valletta, con ingresso libero.
Per l’occasione, davanti all’entrata dell’Istituto, verranno esposte:
FIAT 500A Topolino del 1936, FIAT 500C Belvedere del 1952, Alfa Romeo Spider del 1975, gentili concessioni dei Sigg. Richard Zahra e Carlo Zamp e la nuova Alfa Romeo Giulia del 2018 per gentile concessione di Motors Inc.
Analogo programma verrà presentato al Malta College of Arts Science and Technology alle ore 11.30 presso l’Auditorium dell’Institute of Applied Science a Paola. Seguirà qui sotto il programma della manifestazione.
Ed è proprio in occasione della “Giornata del design italiano nel mondo” che ho incontrato Michael Robinson, designer californiano di fama internazionale giunto a Malta per parlare di “Italian Car Design 2030”.
Direttore del design alla Bertone, Fiat e Lancia, ha lavorato per Ford, Volvo e Ghia ed oggi dirige la sua azienda One-Off Design Studio con sede a Torino, sua patria d’adozione da quarant’anni.
Mike è un noto futurologo che ama raccontare ciò che avverrà prossimamente e, non a caso, la sua matita ha dato vita a numerosi progetti rimasti sul mercato per molti anni.
Poliedrico, curioso e con l’instancabile entusiasmo di un bambino, la sua travolgente energia e la sua coinvolgente passione hanno la capacità di trasportarti immediatamente in un mondo fantastico, fatto di creatività e progetti, a breve e lungo termine.
Reduce dal celebre Salone dell’auto di Ginevra dove, per altro, ha conosciuto il nuovo amministratore delegato maltese della Ferrari, Louis Camilleri, ecco cosa ci ha raccontato.
Tu sei un visionario. Hai saputo intravedere e credere nel potenziale progettuale e creativo in Italia prima ancora che lo facessero gli italiani stessi. Ora che ti troverai a Malta, hai un messaggio da trasmettere ai tanti italiani che si sono avventurati sull’isola proprio come tu feci tempo fa con l’Italia?
«Il mondo sta cambiando in maniera più rapida rispetto a quando mi avventurai io in Italia anni fa. Nel Bel Paese trovai un nuovo orizzonte da esplorare: ebbi modo di scoprire l’innovazione, il fascino della “dolce vita”.
Questo patrimonio artistico creativo italiano è una risorsa fondamentale per i giovani italiani che si affacciano al mondo del lavoro. A loro dico: seguite la vostra passione e andate alla ricerca di qualcosa che non esiste, sperimentatevi, non abbiate paura di sbagliare perché è proprio dagli errori che si impara.
Edison affermava: “Io non ho sbagliato duemila volte nel fare una lampadina; semplicemente ho trovato millenovecentonovantanove modi su come non va fatta una lampadina”.
Non esiste una carriera lineare nella vita di nessuno. Se si hanno degli obiettivi ben chiari da raggiungere niente potrà distoglierti dal realizzarli, nonostante tutti i problemi e le sofferenze che la vita prima o poi inevitabilmente presenterà. È necessario mantenere gli occhi sempre fissi sull’orizzonte.
Nuccio Bertone diceva: “Una persona che ha un obiettivo nella vita non conosce ostacoli”. Aveva ragione, si può fare tutto ciò che si vuole nella vita, bisogna solo definirlo e avere un motivo per farlo».
Nato e cresciuto in America, dopo aver conseguito la laurea hai trascorso alcuni mesi in Europa per visitare le più grandi aziende di car design presenti e comprenderne ogni aspetto. Che cosa pensi dell’arcipelago maltese in confronto al resto d’Europa?
«A differenza, per esempio, di stati come la Germania, la Francia o l’Inghilterra, Malta non occupa un ruolo centrale nel panorama europeo a livello industriale ed economico.
Ritengo piuttosto che abbia una caratteristica estremamente affascinante rispetto a molti altri paesi nel mondo: è dotata di un micro ecosistema uguale a quello degli Stati Uniti o della Cina, ma concentrato in una piccola isola, un po’ come Davide ed il gigante Golia.
Questa connotazione del tutto straordinaria, potrebbe consentire a Malta di trasformarsi in un “laboratorio del futuro”, utile per tutto il resto del mondo, in grado di sperimentare, sviluppare ed implementare nuovi metodi, legislazioni ed interazioni con il pubblico senza investire enormi risorse economiche come, viceversa, dovrebbero fare i “Golia” del mondo. Partire dal piccolo, dunque, per sognare in grande».
Come ben sai la scuola e l’istruzione hanno il dovere di formare i futuri professionisti del domani. A questo proposito, hai qualche considerazione da fare sul sistema scolastico maltese e su come favorisce la creatività permettendo al talento di esprimersi?
«Ho sempre sognato di poter disegnare la scuola del futuro. La immagino ricca di colori, di stimoli visivi, come un grande “Candy Store”: entri che volevi solo due caramelle e ne esci con un kilo!
Nella scuola dei miei sogni, estenderei questo metaforico “appetito” alle materie insegnate. In questo modo in futuro potremmo essere così circondati da persone con “obesità intellettuale”, curiose, invogliate all’apprendimento permanente (lifetime learning), ad avere una costante brama di cultura.
Le scuole oggi tendono ad essere tediose, con insegnamenti standardizzati, poco stimolanti. I bambini detestano queste cose che, per giunta, non hanno nulla a che fare con la modernità dei tempi. Nasce quindi l’urgenza di riprogettare la scuola basata sull’intelligenza emotiva, per insegnare ai giovani ad imparare, a non smettere mai di farlo e rimanere costantemente “affamati” verso il mondo.
Immagino il sistema scolastico maltese del futuro come un vivaio di design, una sorta di sistema open source creativo e proattivo, che crei sinergia e collaborazione, in grado di fornire ai giovani millennials entusiasmo ed idee per il futuro, verso una scuola sempre più multiculturale. Io chiamo questo fenomeno “People Design”, dove aiutiamo a far crescere più velocemente le nuove generazioni tramite l’utilizzo di potenti spinte motivazionali come la passione e l’entusiasmo. Oggi la Finlandia è il leader mondiale del sistema scolastico. Domani potrebbe essere Malta».
Il traffico è una delle difficoltà più note a Malta, soprattutto con l’aumento della popolazione – e delle auto – avvenuto negli ultimi anni. Tu che hai dedicato la tua vita allo studio della mobilità nelle sue diverse forme, hai qualche consiglio o idea da condividere su come poter gestire questa problematica?
«Il traffico è una malattia sociale diffusa in tutto il mondo. A Los Angeles, per esempio, mi è capitato di rimanere bloccato nella congestione stradale mentre stavo percorrendo un’autostrada composta da 16 corsie!
I problemi legati al traffico a Malta sono quindi proporzionati alle dimensioni del paese. Ritengo comunque che questa malattia vada combattuta e, per questo, già nel 1998 presentai uno dei primissimi “Auto Autonomo” del mondo, la Lancia Dialogos (vedi foto), una soluzione concreta ed ideale per gestire le situazioni in cui c’è molto traffico ed in cui circolano un gran numero di veicoli.
Le “Auto Autonome” si comportano analogamente ad uno sciame di api ossia un gruppo che si muove in maniera uniforme, autonoma, in perfetta sicurezza e velocità, senza un leader. Questa filosofia si chiama “swarm technology”: un sistema auto-organizzato, nel quale un gesto complesso deriva da un’azione compiuta da un’intelligenza collettiva.
L’essere umano crede di non fare mai incidenti, ma non dimentichiamo che ogni anno si registrano 1.340.000 morti stradali in tutto il mondo, con altri 20-50 milioni di feriti causati dagli incidenti globali. Ciò non significa che, per essere sicura, l’auto debba assomigliare ad un elettrodomestico, anzi, deve rimanere affascinante come quelle odierne, ma deve anche essere dotata di un sistema di controllo superiore che le permetta di ridurre prima ed eliminare poi le congestioni e gli incidenti.
Le “Auto Autonome” sono dei veicoli elettrici, che non inquinano e che viaggiano in totale sicurezza, a servizio dell’uomo. Questo sistema regolato e gestito in maniera automatica permetterebbe persino di eliminare i semafori che producono tanti ingorghi stradali urbani.
I car designer progettano automobili ma non pensano all’ecosistema della città. Oggi le macchine rimangono ferme in media per il 95% della loro vita, che sia nel garage di casa oppure nel parcheggio sotto l’ufficio, occupando le città in maniera invasiva e non contribuendo a valorizzare la bellezza dei centri urbani.
Se l’automobile non fosse una proprietà bensì un bene condiviso da tutti, non ci sarebbe mai bisogno di parcheggiarle, eliminando così tutti i parcheggi cittadini e trasformando queste aree in spazi per piste ciclabili e parchi. Ciò comporterebbe una riduzione delle 80 milioni di macchine in circolazione al mondo d’oggi e le città sarebbero a misura d’uomo, realmente.
A condurre le “Auto Autonome” sarebbe uno chaffeur virtuale di nome Ambrogio (vedi foto) dotato di intelligenza artificiale che anticipa le richieste dell’uomo perché ne conosce abitudini e necessità. Nessun problema neanche per gli amanti della guida! Ambrogio si trasforma in personal coach. Tu guidi come vuoi e lui ti evita ogni possibilità di incidente, spiegandoti i trucchi del mestiere per guidare in totale sicurezza verso te stesso e gli altri. Il mondo sarebbe così un posto migliore dove vivere.
Nonostante negli ultimi anni abbiano già iniziato a circolare delle vetture semi autonome, purtroppo oggi, per una serie di motivi tra cui lo sviluppo di un’adeguata tecnologia di intelligenza artificiale, siamo ancora ben lontani da poter realizzare questo progetto».
Tu ed i tuoi team di progettazione avete prodotto, in tutti questi anni, molte automobili iconiche e provocatorie, ma non solo. Infatti la tua creatività ha dato vita anche a yacht, elicotteri, treni, ecc. Nel 2011 sei stato inserito nella Hall of Fame del Car Design italiano a Torino. C’è un progetto altrui che avresti tanto voluto ideare tu stesso?
«Difficile scegliere perché ci sono così tanti progetti interessanti là fuori. Ogni designer ha dei grandi eroi che hanno fatto cose incredibili che lui stesso non è riuscito a fare. Ho quindi tantissimi designer di riferimento, ma uno su tutti è Marcello Gandini, colui che ha disegnato la macchina che nel 1970 mi ha fatto scoprire il Car Design e l’Italia, la famosa Lancia Stratos Zero di Bertone (vedi foto). Ho attraversato l’Atlantico per questa automobile!
Marcello Gandini è uno dei miei grandi punti di riferimento poiché riuscì a influenzare e trasformare il mondo automobilistico in maniera geniale: lui inventava qualcosa di nuovo e tutti gli altri lo seguivano. Ed è proprio questo il sistema a cui mi sono ispirato ed a cui continuo ad ispirarmi. Questa filosofia mi spinge a non mollare mai, a continuare ad andare avanti. Il mio progetto migliore è sempre il prossimo».
Ecco Mike in uno speciale video realizzato per Quattroruote:
Il programma dell’evento “ITALIAN DESIGN DAY 2019: AUTO, DESIGN E CITTÀ DEL FUTURO”:
- Driving Dreams, proiezione del docu-film di Gianluca Migliarotti che rende omaggio alla straordinaria stagione creativa degli anni ’60 e ’70 in cui l’Italia ha prodotto alcune delle automobili più belle ed eleganti della storia.
- Italian Car Design 2030. Intervento di Michael Vernon Robinson per illustrare come in un mondo di cambiamenti rapidi, la bellezza non basti più per il Car Design italiano e che l’automobile deve confrontarsi con il concetto di mobilità sostenibile per offrire una qualità di vita migliore nella società di domani.
- The Car in the City of the Future. Intervento del Dr. Malcolm Caligari Conti sul tema della mobilità nella città del futuro.
L’appuntamento è quindi per:
MERCOLEDÌ 20 MARZO 2019 | 11:30 | INSTITUTE OF APPLIED SCIENCE (IAS) AUDITORIUM – MCAST CORRADINO HILL, PAOLA | INGRESSO LIBERO, RISERVATO AGLI STUDENTI DI MCAST
MERCOLEDÌ 20 MARZO 2019 | 18:30 | ISTITUTO ITALIANO DI CULTURA, LA VALLETTA | PIAZZA SAN GIORGIO | INGRESSO LIBERO | PRENOTAZIONE RICHIESTA A: [email protected]
Per maggiori informazioni, visitare il sito web dell’Istituto Italiano di Cultura a Valletta.