Il prossimo 6 maggio, la Basilica di Cristo Re a Paola accoglierà l’immagine dell’icona bizantina della Madonna dell’Elemosina proveniente da Biancavilla, Sicilia.
Il culto alla Madonna dell’Elemosina a Biancavilla affonda le sue radici nella fondazione stessa della città. Nel 1482, a seguito della vittoria dei turchi musulmani in terra Greco-Albanese, una colonia di profughi, proveniente dalla città di Scutari, sbarcò in Sicilia, portando con sé il suo tesoro più prezioso: l’icona bizantina della Madre di Dio “Eleùsa” (La Misericordiosa). Anche se la lora meta originale era Palermo, gli esuli sostarono a 30 chilometri circa da Catania, in un campo denominato “Callicari”, proprietà dei Conti Moncada di Adernò.
Secondo la tradizione, durante questa sosta, appesero la sacra icona ad un albero di fico. Al mattino, al momento di riprendere il viaggio, gli esuli trovarono la loro icona interamente aggrovigliata fra i rami della pianta, cresciuti durante la notte, al punto che non fu loro possibile districarla. L’evento prodigioso fu interpretato come la chiara volontà della Madre di Dio di rimanere in quel luogo.
Sabato 6 maggio, l’immagine di questa icona sarà portata in una Missione Mariana accompagnata dall’Associazione Maria SS. dell’Elemosina nella parrocchia di Cristo Re a Paola.
Alle ore 18:00, l’immagine sarà accolta sul sagrato e portata in processione dentro la Basilica, dove si reciterà il santissimo rosario.
Alle ore 18:30 proseguirà la celebrazione eucaristica presieduta dal Reverendissimo Parroco Can. Don Marc André Camilleri, assistito dal prevosto della Collegiata di Biancavilla, don Agrippino Salerno. Dopo la messa, l’immagine sarà portata sull’Altare della Natività della Beata Vergine Maria nella stessa basilica per la venerazione dei fedeli.
Domenica 7 maggio, alle ore 09:30, si terrà una celebrazione eucaristica per le famiglie e i ragazzi. I giovani sono invitati a presentare omaggi floreali alla Madonna.
Gli organizzatori ci tengono a far sapere che «Tutti sono i benvenuti, specialmente gli italiani che vivono a Malta».