Il 5 febbraio si festeggia Sant’Agata, un appuntamento importante per i credenti, che unisce idealmente Malta e Catania.
Non tutti sanno che sant’Agata è co-patrona di Malta. Forse per la vicinanza geografica (oppure, a detta dei fedeli – per la vicinanza nella preghiera) o forse per una partecipazione religiosa che oggi è un po’ lontana dai canoni, più semplici e informali, tanti maltesi sono da sempre ferventi devoti della Santa. Durante la processione in via Etnea, la via principale di Catania, e nei giorni che precedono la festa, non sono poche le bandiere bianche e rosse che, in aumento anno dopo anno, rappresentano la presenza di maltesi nella provincia etnea.
La festa di Sant’Agata a Catania si svolge tutti gli anni dal 3 al 5 febbraio e il 17 agosto. La prima data è quella del martirio della Santa catanese, mentre la data di agosto ricorda il ritorno a Catania delle sue spoglie dopo che queste erano state trafugate e portate a Costantinopoli come bottino di guerra.
Se vi si è stati almeno una volta nella vita, non è difficile credere che sia la terza festa religiosa al mondo per partecipazione di fedeli.
La motivazione della “fede maltese” nei confronti della santa catanese vanno ricercati pero anche nella storia: secondo la tradizione, durante la persecuzione dell’imperatore romano Decio (249 – 251), Agata fuggì dalla Sicilia insieme ad un gruppo di altre persone e si rifugiò a Malta.
Alcuni storici ritengono che il suo soggiorno sull’isola sia stato piuttosto breve e che Sant’Agata abbia trascorso le sue giornate in una grotta presso Rabat, proprio sotto la chiesa parrocchiale più antica di Malta, pregando e insegnando la fede cristiana ai bambini.
La grotta fu poi trasformata in cripta, dove i cristiani segretamente si riunivano per la celebrazione della messa e questa cappella sotterranea, nota come cripta di Sant’Agata, è una delle principali attrazioni di Rabat, ornata con meravigliosi affreschi d’epoca bizantina, alcuni dei quali risalenti al XII secolo.
Dopo qualche tempo, Agata fece ritorno in Sicilia, dove affrontò il martirio. Fu arrestata e portata davanti a Quinziano, Pretore di Catania, che la condannò alla tortura e alla prigionia. Sempre secondo la tradizione maltese pare che la Santa sia apparsa nel 1551 alle suore Benedettine maltesi e tramite la sua intercessione, abbia salvato Malta dall’invasione turca.
Dal 3 al 6 febbraio giungono a Catania circa un milione di persone fra devoti, pellegrini, turisti e curiosi provenienti da tutto il mondo: anche per questo motivo la Festa di Sant’Agata risulta come Bene Etno Antropologico della Città di Catania nel mondo.