Sandra Gauci, da 18 anni insegnante d’italiano nelle scuole statali e “cabarettista” nota per i suoi video di satira politica, è stata recentemente ammonita dalla sua scuola a causa di un video caricato sulla sua pagina Facebook, in cui ha criticato le condizioni di lavoro nelle scuole.
Ciao Sandra, grazie per tua disponibilità. Puoi raccontare ai lettori del «Corriere di Malta» chi sei e di che cosa ti occupi?
Sono un’insegnante di italiano nelle scuole statati dal 2002 e da qualche tempo ho iniziato a caricare sulla mia pagina Facebook dei video satirici, in maltese, per sdrammatizzare la situazione politica del momento, che non è tra le più rosee. I miei video hanno in media 10.000 visualizzazioni.
Complimenti! Si apprende però, sempre dalla tua pagina Facebook, che uno di questi video non è stato gradito ai “piani alti” dell’Istituto in cui lavori. Cosa è successo esattamente?
Il preside della mia scuola mi ha detto di rimuovere un video in cui, ironicamente, suggerivo alla parlamentare Kristy Debono, che si becca 30.000 euro senza essersi mai presentata al lavoro, di cambiare mestiere e di fare l’insegnante. In questo modo, visto che negli Istituti ci sono sempre lavori in corso e sono molto spesso sporchi, lei poteva tornare a casa impolverata e mostrare così che lavorava davvero.
Sore losers 21st programme #absnews
Posted by Sandra Gauci on Friday, February 21, 2020
Perché allora la preside della tua scuola ti ha detto di rimuovere questo video?
Secondo lei facevo riferimento alla nostra scuola, cosa assolutamente non vera. Il suo ragionamento è “insegni in questa scuola quindi automaticamente stai parlando di questa scuola”. La cosa è passata poi al Principal del Kulleġġ San Ġorġ Preca [l’Istituto dove lavora la Gauci – nda] che mi ha consegnato una lettera di ammonimento in cui mi accusava falsamente di aver menzionato la scuola e di aver messo in ridicolo quest’ultima e il corpo degli insegnanti. Ripeto, fatto assolutamente non vero. Per questo ho deciso di non mollare. Dopo aver parlato con Graham Sansone dell’ UPE – Union Professional Educators, il quale mi ha assicurato di non aver fatto niente di male, l’ho ricaricato sulla mia pagina facebook.
Dove avevi pubblicato il video incriminato?
In vari gruppi Facebook: The salott, Il kotra, RUBS e Min ipartat u min ibiegh.
E perche non l’hai pubblicarto nei numerosisssimi gruppi di italiani a Malta? Lo sai che sei un personaggio popolare anche tra gli italiani?
Grazie lo so, ho tanti amici italiani conosciuti su questi gruppi anche se ormai non ci scrivo quasi più. Non l’ho pubblicato lì perché il video è in maltese.
Che idea ti sei fatta riflettendo su quanto è successo?
Che c’è molta omertà per quanto riguarda il settore educativo e molti hanno paura oltre al fatto che si sentono poco o nulla rappresentati. Praticamente si accettano tutte le condizioni per non creare problemi.
Te ne sei pentita?
No. Infatti non mi sono fermata e non mi fermerò.
Hai ricevuto messaggi di supporto per quello che hai detto? Da chi? Chi invece ti ha criticata?
La stragrande maggioranza erano messaggi di supporto soprattutto dai miei followers ma anche dagli opinionisti e intellettuali maltesi. Mi ha sorpreso il numero di avvocati che mi hanno contattata offrendomi solidarietà e il loro aiuto. Le critiche le ho ricevute dai soliti haters… oramai conosco anche i loro nomi.
Ho inoltre avuto un incontro amichevole con il Ministro dell’Istruzione Owen Bonnici e si è chiarito tutto. Lui mi ha dato ragione. Ho la sua benedizione nel continuare.
Buon giorno,
ho letto l’articolo. Non oso pensare come si vada a chiedere lavoro all’estero e non so se i titoli di studio italiani siano validi per poi denigrare il modo di lavorare di una nazione straniera. Spero che “la donzella” o donna torni in Italia, trovi un lavoro e taccia.
Saprei ben io, che fine farle fare.