L’Istituto Italiano di Cultura e la Missione Archeologica Italiana, in collaborazione con l’Università di Malta e con il patrocinio dell’Ambasciata d’Italia a Malta, organizzano una video-conferenza in diretta streaming sulle rotte che raggiunsero l’arcipelago maltese nelle varie epoche e i cambiamenti politici che segnarono le traiettorie storiche di Malta nell’ambito del Mediterraneo antico.
L’arcipelago maltese, al centro del Mediterraneo, ha avuto un ruolo chiave nelle molteplici rotte marittime sin dalla Preistoria recente. Il santuario millenario di Tas-Silġ a Malta, come altri siti dell’arcipelago, è stato testimone di questi contatti e scambi socio-economici, che nel tempo hanno visto protagonisti navigatori provenienti da diverse aree e culture, come la Sicilia, il mondo Egeo, il Levante, il nord Africa, Roma.
L’eccezionale relitto di Gozo ci documenta in modo tangibile le imbarcazioni, i carichi e le rotte del periodo fenicio. Gli scavi condotti a Tas-Silġ dalla Missione Archeologica Italiana e dall’Università di Malta, in collaborazione con la Superintendence of Cultural Heritage e Heritage Malta, hanno portato in luce strutture, pezzi architettonici, oggetti d’uso comune e di pregio che ben riflettono le rotte che raggiunsero l’arcipelago nelle varie epoche e i cambiamenti politici che segnarono le traiettorie storiche di Malta nell’ambito del Mediterraneo antico.
La conferenza offre un quadro di queste connessioni mediterranee tra il tardo Neolitico e l’età romana, arricchito dall’intervento del Prof. Gambin sul relitto fenicio di Gozo.
La video conferenza si terrà in italiano, giovedì 14 maggio alle 18.00.
Richiesta la prenotazione a: [email protected] Chi si prenota riceverà una e-mail con le informazioni per seguire la conferenza.
La Missione Archeologica Italiana a Malta è oggi costituita dalle Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, La Sapienza di Roma e del Salento. Le prime indagini, fra il 1963 e il 1970, riguardarono i siti di Tas-Silġ e di S. Pawl Milqi a Malta e, nell’isola di Gozo, il promontorio di Ras-il-Wardija. Dopo un’interruzione le attività di scavo ripresero a Tas-Silg dal 1995 fino al 2011. Nel sito di Tas-Silġ è stato portato alla luce un complesso megalitico del Neolitico tardo (III millennio a.C.) che venne occupato durante tutta l’età del Bronzo (II millennio a.C.). In epoca fenicio-punica (VIII-II sec. a.C.) il complesso originale fu trasformato nel santuario di Astarte e poi, in epoca romana repubblicana (fine II-I sec. a.C.), nel famoso santuario di Hera-Giunone. In epoca bizantina il santuario fu ancora trasformato in un luogo di culto cristiano.