È un vero e proprio intreccio indissolubile quello che lega Malta all’arte della filigrana in oreficeria: intricate decorazioni che prevedono l’uso di sottilissimi fili d’argento o oro intrecciati con perizia e sorprendente abilità.
La tecnica della filigrana in oreficeria ha origini antichissime e risale al 2000-2500 a.C. I primi monili furono trovati ad Ur, l’antica capitale dei Sumeri e presso gli scavi di Troia in Turchia. Secondo altri storici gli inventori di questa complicata tecnica di oreficeria sarebbero invece stati gli arabi, in quanto storicamente hanno sempre avuto una predilezione per gioielli leggeri, che ben si adattano a climi torridi e vesti morbide.
La tecnica della filigrana nell’antichità era davvero molto difficile da eseguire in quanto non esistevano moderne macchine che potessero produrre il filo metallico. Si pensa venissero prima intagliate delle sottilissime strisce d’oro o argento, successivamente lavorate con filiere arcaiche simili a quelle utilizzate dagli artigiani orafi odierni. Il maggior numero di gioielli sono stati ritrovati in Egitto e risalirebbero al 1500 a.C. finemente lavorati con maglie e lamine distribuite armonicamente. Sono stati trovati anche nella tomba del faraone Tutankhamon. Nell’ottavo secolo a.C. questo tipo di lavorazione si diffuse presso gli etruschi, che produssero dei gioielli di altissimo livello, più aggraziati grazie ad una avanzata perizia tecnica.
In Italia i maggiori centri di produzione si trovano oggi ad Agrigento, Napoli, Genova, Venezia, Firenze, Torino e Sardegna.
A Malta e Gozo si trovano orecchini, braccialetti, ciondoli ed altri gioielli realizzati con la tecnica della filigrana in quasi tutte le gioiellerie. Al Crafts Village di Ta’ Qali, oggi in fase di riqualificazione, hanno trovato spazio molte botteghe artigiane specializzate nella realizzazione e vendita di queste piccole opere d’arte tipicamente maltesi.