È polemica nel mondo dell’arte per un Caravaggio “scoperto” a Tolosa cinque anni fa e venduto privatamente per 100 milioni di euro
Secondo quanto riferito dai media, Marc Labarbe, banditore e capo dell’omonima casa d’aste di Tolosa, in Francia, ha cancellato la prevista asta del dipinto di Caravaggio “Giuditta e Oloferne” (1607), il cui valore era stato stimato in 150 milioni di euro. La vendita era prevista per giovedì 27 giugno, e si prevedeva che avrebbe stabilito un nuovo record d’asta per il maestro italiano.
Secondo Labarbe, il dipinto «è stato venduto privatamente a un compratore straniero». Secondo i media si tratterebbe del collezionista J. Tomilson Hill. La cifra finale di vendita, 100 milioni di euro.
La cancellazione dell’asta non è che l’ultimo tassello di una serie di intrighi e misteri che hanno segnato il dipinto sin dalla sua «scoperta», avvenuta in un attico di Tolosa nel 2014, presso la casa di un amico dello stesso Labarbe.
Il dipinto raffigura la storia biblica di Giuditta, che decapitò il generale assiro Oloferne. Si ritiene che la tela sia una versione di un dipinto di Caravaggio con una composizione simile (“Giuditta e Oloferne”, 1597).
Ma alcuni hanno messo in dubbio che il vero autore del dipinto sia Caravaggio. In un articolo del New York Times del 2016, due esperti hanno sostenuto che il dipinto potrebbe essere di Louis Finson, un accolito fiammingo di Caravaggio e suo copista ufficiale.
Anche il professor Keith Sciberras, noto studioso maltese di Caravaggio, non crede nell’attribuzione ufficiale. Intervistato dalla televisione di Stato TVM, ha dichiarato che «È un dipinto molto valido, opera di un artista molto vicino a Caravaggio; è vero che ci sono studiosi che credono sinceramente che sia opera sua, ma ce ne sono molti altri, incluso me stesso, che non pensano si tratti di un lavoro di Caravaggio».
Il professor Sciberras ha fatto parte del team di specialisti ingaggiati dal Louvre per valutare se acquisire o meno il dipinto. L’istituzione francese, lo scorso febbraio, ha deciso di non procedere.
Secondo Sciberras la destinazione finale del dipinto sarà comunque presso un grande museo, «probabilmente il Metropolitan di New York». Il più noto “Giuditta e Oloferne” è permanentemente esposto presso il Palazzo Barberini di Roma.