Il Governo prepara le contromisure per cercare di risolvere il problema della scarsità di forza lavoro.
Il direttore dell’Agenzia Nazionale per l’impiego Clyde Caruana ha dichiarato che sono in fase di studio diversi accordi bilaterali da siglare con paesi extra UE come la Serbia e il Montenegro.
Nonostante ben 20mila lavoratori stranieri siano arrivati nell’isola negli scorsi anni, c’è la necessità di attirarne ancora, anche perché molti sono rimasti solo per un breve periodo, come mostrano le cifre di JobsPlus: solo un decimo delle migliaia di lavoratori che si trovavano sull’isola nel 2010 sono ancora oggi residenti a Malta.
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Firmare accordi bilaterali con paesi extra UE non significa però automaticamente assumere lavoratori provenienti da fuori Europa. La priorità verrà data ai lavoratori maltesi e successivamente a quelli dell’Unione Europea. Solo in caso che non si riescano a trovare abbastanza lavoratori scatterà l’assunzione dei cittadini di quei paesi con cui sono stati conclusi gli accordi.
Il controllo sull’intera operazione verrà effettuato da JobsPlus, con la creazione di un’unità ad hoc per interfacciarsi con i datori di lavoro e procedere con le necessarie procedure finalizzate all’assunzione. I settori che più necessitano di professionisti stranieri saranno l’edilizia, i trasporti, le pulizie e l’IT.
Un’altra ragione per cui JobsPlus porta avanti l’iniziativa è per cercare di regolamentare in qualche modo il fenomeno dei lavoratori provenienti da paesi extra UE che hanno il permesso per avere un’unica occupazione a tempo pieno, ed invece lavorano parallelamente part time in nero, occupando posizioni che potrebbero essere riempite da lavoratori maltesi. Con il nuovo progetto del Governo di Malta, la situazione dovrebbe migliorare, e si dovrebbe riuscire ad ottimizzare la forza lavoro già presente in loco prima di iniziare con le assunzioni di lavoratori extracomunitari.