La MFA, la federazione calcistica maltese, festeggia i suoi 120 anni di vita e per l’occasione apre il primo museo dedicato al football, ospitato all’interno dello stadio nazionale di Ta’Qali.
La struttura è stata inaugurata dal ministro per l’Inclusione e il benessere sociale Julia Farrugia Portelli, dal segretario parlamentare per lo sport, il tempo libero e le organizzazioni di volontariato Clifton Grima, insieme al presidente della MFA Bjorn Vassallo e al presidente della FIFA Giovanni Infantino.
Nel museo sono in mostra foto, trofei, maglie e altri cimeli che hanno fatto la storia del calcio maltese a partire dal 1900, anno di fondazione della federazione.
«La storia del nostro Paese – ha detto la Farrugia Portelli – è fatta di grandi eventi che hanno contribuito notevolmente, nonostante le piccole dimensioni di Malta, alla storia europea e mondiale in tutti i suoi campi. Il nuovo museo MFA mostra chiaramente il contributo che Malta ha dato allo sport. Il calcio, come ogni altra disciplina, può servire come mezzo per esprimere il principio di solidarietà. L’attuale campagna contro il razzismo e il modo in cui il mondo dello sport si è unito a sostegno del giocatore danese Christian Eriksen, ne sono la prova».
Infantino ha invece sottolineato un altro aspetto: «Malta ha una cultura e una storia estremamente ricche, ovviamente anche quando si tratta di calcio. Malta è un orgoglioso componente della FIFA e la FIFA è orgogliosa di avere Malta tra i suoi membri».
Nelle competizioni continentali e mondiali Malta non ha mai particolarmente brillato, ma il presidente della federazione, Vassallo, ha approfittato della inaugurazione del museo per sottolineare i progressi fin qui compiuti: «Le nostre Nazionali sono state al centro di questo lungo viaggio calcistico, con tutti gli alti e bassi. Il significativo miglioramento mostrato dalle nostre squadre nazionali maschili e femminili lo scorso anno, che si riflette anche nelle classifiche FIFA, ha solo rafforzato la nostra motivazione a continuare ad andare avanti».