Dopo aver battuto il record mondiale, l’ex olimpionico Neil Agius ha voluto condividere in conferenza stampa le esperienze che lui e la sua squadra hanno vissuto durante le “52 ore di nuoto molto emozionante” da Linosa a Gozo: «Nelle prime 4 ore, ho iniziato ad avere un forte dolore al piede. Alle nove ore, dopo aver spinto, ho avuto bisogno di cure mediche o non sarei stato in grado di continuare a nuotare», ha detto.
Quel momento è stato molto emozionante per Agius che pensava di non poter continuare l’impresa a causa del dolore: «Mi veniva da piangere per la delusione pensando che era tutto finito».
Quando Agius ha ricevuto l’assistenza medica per la sua caviglia dai medici, ha descritto il resto della nuotata come relativamente facile rispetto alle prime fasi.
L’impresa è stata progettata per 8 mesi e la preparazione mentale è stata un grande fattore nel risultato di Agius. Il suo team medico l’ha descritta l’impresa un’avventura nell’ignoto” poiché non ci sono molti tentativi come questo.
Nella sua seconda notte in mare, Agius ha iniziato ad avere alcune allucinazioni e il medico presente ha detto che, a causa della mancanza di sonno e della stanchezza, questo era un evento normale ma, grazie al costante contatto visivo e alla comunicazione della sua fidanzata Lara, Neil è riuscito a farcela.
Durante questi momenti di realtà alterata Agius era convinto che stessero prendendo la rotta per la Sicilia piuttosto che per Malta, dato che ha iniziato a vedere le montagne in lontananza.
La squadra di Agius ha aggiornato le statistiche del record. La distanza record ufficiale che l’atleta ha percorso a nuoto è di 125,75 km. La sua squadra ha detto che il record è calcolato misurando la distanza in linea retta dall’inizio alla fine piuttosto che la distanza effettiva nuotata.
A causa delle correnti e di altri fattori, Agius ha dovuto cambiare continuamente rotta per evitare di nuotare contro corrente. La sua squadra ha quindi rivelato che la distanza reale nuotata da Agius era compresa tra 135 e 140 km.
Rispondendo alle domande dei giornalisti presenti, Agius ha spiegato i suoi metodi di allenamento e su ciò che il futuro riserva al detentore del record.
Per quanto riguarda il suo allenamento, Agius ha detto che «mi sono inventato il mio programma di allenamento perché non c’è nessun modello da seguire – ha detto Angius -per fortuna il mio allenamento è stato molto simile al mio precedente tentativo dalla Sicilia a Malta».
Sul suo futuro il recordman ha detto: «Deve dare tempo al mio corpo di guarire, ma assicuro a tutti coloro che ora mi ascoltano che questa non è l’ultima volta che farò lunghe distanze a nuoto. Per ora preferisco concentrarmi sull’onda del cambiamento e affrontare l’inquinamento. Il mio corpo ha preso una bella batosta, questa volta non sarebbe sostenibile per me intraprendere un’altra lunga distanza a nuoto. Ho altre piccole nuotate in programma a settembre», ha concluso Agius.