Intervista a Luca Pagani, l’italianissimo preparatore atletico della Nazionale maltese di calcio, sull’isola già da dieci anni.
Incontro Luca Pagani, il preparatore atletico della Nazionale di calcio maltese, nella hall dello stadio nazionale di Ta’ Qali, che si trova fra il 24/7 fitness club dove mi alleno e la piscina MFA Swimming Pool.
Ciao Luca, ci conosciamo da quasi cinque anni ma ci vediamo molto raramente, da tempo volevo intervistarti e questa è una buona occasione per parlarci del tuo lavoro di preparatore atletico della nazionale maltese e di quali studi hai fatto per arrivare a questo traguardo.
Sono originario della Calabria e nel 2000 mi sono trasferito a Firenze per gli studi, dove mi sono laureato in Scienze Motorie. Nel 2004 ho conseguito la laurea specialistica in Preparazione fisica per gli sport; ho giocato a pallone a livello amatoriale, e il mio obbiettivo è sempre stato quello di lavorare nel mondo del calcio ad alto livello. Nel 2007 sono stato selezionato per frequentare il corso di preparatore atletico professionista per la Figc a Coverciano.
Le mie prime esperienze sono state con le squadre dei pulcini come allenatore, e come preparatore atletico di squadre amatoriali; nel 2008 la mia prima esperienza con una squadra professionistica è stata con il Montevarchi in C2.
Ho inoltre collaborato con il Laboratorio di Metodologia dell’allenamento e biomeccanica di Coverciano, e anche con la nazionale di Marcello Lippi.
Oltre a questo lavoro arrotondavo facendo il personal trainer, avendo preso il diploma F.I.F come hai fatto anche tu. Ho anche lavorato a Pistoia come direttore tecnico di un centro benessere.
Cosa ti ha portato a trasferirti con tua moglie a Malta?
Nel 2008, tramite Coverciano, ho avuto l’opportunità di venire a lavorare a Malta. Dapprima sono venuto solo a vedere un po’ l’ambiente, capire se il mio modo di lavorare combaciava con la filosofia della Malta Football Association, e con l’allenatore della Repubblica Ceca che c’era a quel tempo. Nel gennaio del 2009 mi sono trasferito a Malta insieme a mia moglie. All’inizio ho dovuto ovviamente studiare l’inglese, adesso sono sull’isola da ben dieci anni.
Parlaci del tuo ruolo nella Nazionale di calcio maltese.
Il termine anglosassone è Performance Coach, il mio obbiettivo è quello di aiutare lo staff tecnico della nazionale maltese a migliorare le performances dei giocatori. Mi occupo della prima squadra, ma sono anche il coordinatore dell’attività che viene svolta nei settori giovanili, nel quale sono assistito da tre preparatori.
Secondo te il gap della nazionale di calcio maltese rispetto alle squadre più blasonate è dal punto di vista tecnico o da quello fisico.
È una bella domanda, il gap c’è ed è evidente perché a Malta non c’è un campionato completamente professionistico, solo alcuni giocatori vivono di calcio, anche quelli della nazionale. Ormai nel calcio bisogna essere degli atleti, io credo che se le qualità fisiche vengono “programmate” sin da piccoli, il gap si può minimizzare ma… fenomeni si nasce.