“Chi Inquina Paga” è l’enunciato dell’art. 191 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea. La nuova legislazione con la Direttiva 2008/98/UE, rafforza la gerarchia dei rifiuti, imponendo agli Stati membri l’adozione di misure specifiche che diano priorità alla prevenzione, al riutilizzo e al riciclaggio rispetto allo smaltimento in discarica e all’incenerimento, facendo così diventare realtà l’economia circolare.
Produrre meno rifiuti e, quando non possibile, aumentare in modo sostanziale il riciclaggio dell’immondizia urbana (recycling) e dei rifiuti d’imballaggio: queste le linee guida delle norme approvate dal Consiglio Europeo che si prefiggono ambiziosi obiettivi in materia di riciclaggio, arrivando ad una percentuale del 55% per il 2025, fino a salire al 65% per il 2035.
Oltre a questo, vi sarà l’inasprimento delle norme per il calcolo delle percentuali di riciclaggio in sostegno di un migliore monitoraggio e dei i progressi realmente compiuti nella realizzazione dell’economia circolare.
Ampliando l’obbligo esistente di differenziare carta e cartone, vetro, metalli e plastica, le nuove norme sulla raccolta differenziata, miglioreranno la qualità delle materie prime secondarie e ne diffonderanno ulteriormente l’uso: entro il 2022 si dovranno raccogliere separatamente i rifiuti domestici pericolosi, entro il 2023 i rifiuti organici ed entro il 2025 i tessili.
È arrivato il momento di agire e l’emergenza climatica, oltre a quella ambientale, esige un percorso sicuro rappresentato dall’impegno di nonni, genitori, figli e nipoti.
Nella Repubblica di Malta, come nel resto del mondo, il tema ambientale è molto sentito nonostante la meta sia ancora lontana. Difatti lo scorso anno il 25% dei rifiuti esaminati è risultato non correttamente eseguito dai cittadini ancora troppo riottosi.
Molto spesso l’immondizia viene disposta nei sacchi in maniera del tutto “disordinata” tanto che è possibile trovare nelle buste scarti di ogni tipo: vetro, tessuti, materiali sanitari, materiale edilizio, legno e così via.
L’insoddisfacente e confuso conferimento potrebbe mettere a rischio l’intero ciclo di stoccaggio dei rifiuti, rallentando in questo modo il processo di salvataggio dell’ambiente.
Quali potrebbero essere le soluzioni per insegnare ed incentivare il cittadino ad una sempre migliore raccolta differenziata?
Non più inutili ingombranti buste o contenitori sui marciapiedi, ma l’idea potrebbe essere risolta da dei cassonetti di plastica o metallo riciclato più capienti, dotati di controllo “intelligente” con apertura mediante tessera dotata di chip elettronico consegnata ai tutti i residenti dell’arcipelago.
Attraverso l’utilizzo della tessera magnetica, gli utenti più virtuosi potrebbero anche risparmiare sul pagamento delle tasse, salvaguardando l’ambiente. L’introduzione della tessera magnetica consentirebbe inoltre a molti di risparmiare sul pagamento delle tasse, salvaguardando l’ambiente.
L’utilizzo della tecnologia aiuterebbe a monitorare il corretto conferimento dei rifiuti, migliorando la raccolta differenziata fino al raggiungimento del traguardo del 65%, scongiurando l’inasprimento delle eco-tasse che si sarebbe costretti a pagare nel caso di mancato raggiungimento degli obiettivi richiesti dall’Europa.
Insomma, i tempi sono maturi per dire basta a rifiuti ingombranti lasciati in strada e nel pieno centro, che compromettono il decoro dell’arcipelago e della intera gestione dei rifiuti, oltre al fattore igienico, soprattutto d’estate.