«Aiutatemi a pagare le protesi». È l’appello lanciato da un giovane italiano rimasto vittima di un grave incidente a Mosta, in cui ha perso una gamba.
È il 5 dicembre 2021. Per Vincenzo Garofalo è un giorno triste. Da pochi minuti ha appreso della scomparsa di sua zia, paziente oncologico. Dopo circa mezz’ora il 29enne, ingegnere navale originario di Torre del Greco, sale in moto, andando incontro a un destino non ancora sazio di dolore.
Poco dopo essere partito Vincenzo perde il controllo del veicolo, finendo a terra. Un’auto che sopraggiunge lo travolge. Il conducente non si ferma a prestare soccorso, lasciando il ragazzo agonizzante a terra. In moto con il giovane c’è un amico, rimasto praticamente illeso. L’ambulanza arrivata sul luogo dell’incidente trasporta Vincenzo all’ospedale Mater Dei. Le sue condizioni sono gravi, la sua vita in pericolo. I traumi da schiacciamento alla gamba e due profonde ferite dietro alla testa e vicino a un occhio obbligano i medici a una trasfusione d’urgenza: due litri di sangue, con Vincenzo che ancora indossa il casco. Entra in coma, rimanendoci in per 10 giorni. Ma sopravvive.
Il risveglio è però dei peggiori: Vincenzo non ha più la gamba destra, devastata dall’investimento e amputata dai medici. Anche il resto del corpo non è messo bene: due emorragie cerebrali, diplopia, frattura di due vertebre e una contusione bilaterale ai polmoni.
Da più di sei mesi il giovane è ricoverato in ospedale, alle prese con una lunga e faticosa riabilitazione. Nonostante le difficoltà, i progressi sono evidenti. La sua gamba però non c’è più, e Vincenzo ha bisogno di poter tornare a camminare per sperare ancora in una vita normale.
Le parole di Vincenzo fanno intendere tutta la gravità della sua condizione: «Le protesi di cui ho bisogno costano somme di cui purtroppo io e la mia famiglia non disponiamo. Non sono fornite dal sistema sanitario italiano, che copre una ridicola parte delle spese, che mi consentirebbe di avere un dispositivo standard, che di fatto mi permetterebbe solo di camminare. Io ho bisogno di protesi differenti, per tornare anche a correre, riprendere ad arbitrare ed effettuare qualsiasi attività sportiva. Per queste cose servono protesi speciali, che necessitano di una manutenzione periodica e vanno sostituite dopo qualche anno».
A fronte di queste difficoltà Vincenzo Garofalo ha avviato una raccolta fondi, con l’obiettivo di acquistare i dispositivi medici che gli consentirebbero un ritorno alla normalità.
«Per il futuro sogno in grande. Vorrei partecipare alle paraolimpiadi, arrivare al campo base dell’Everest e fare il cammino di Santiago. Non voglio che questo mi sia negato per un problema puramente economico».
La raccolta fondi è consultabile sul portale Gofundme. Al momento sono stati raccolti circa 21.000 euro. Troppo poco per garantire a Vincenzo un futuro migliore. Per avere le protesi e poterle gestire, al giovane servono infatti 256.000 euro.