Tutte le settimane, Strano, ma… vero!: le vostre lettere al Corriere di Malta. Qui potrete raccontare tutto ciò che di strano vi sia capitato a Malta: qualcosa che vi ha lasciato a bocca aperta, si tratti di piacevoli sorprese o delusioni.
La rubrica non ha la presunzione di risolvere i problemi, ma solo l’intento di offrire ai lettori la possibilità di parlare e, perché no, sfogarsi un po’. Le lettere verranno pubblicate in forma anonima (se volete) sul sito e sulla pagina facebook del Corriere di Malta.
Perciò scriveteci, inviando le vostre mail qui, oggetto “Strano ma vero”.
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Per la rubrica Strano, ma… vero! pubblichiamo la lettera di un gentile connazionale, che in tono assolutamente non polemico, esprime i suoi dubbi sulla procedura delle autorità sanitarie maltesi in merito alla dichiarazioni di guarigione da Covid-19.
A Malta guarito dal Covid, ma in Italia no
Caro Corriere di Malta,
sono un ragazzo residente a Malta da molti anni, e sono uno dei pazienti covid19 di questi giorni.
Vi racconto la mia storia:
Sono stato dichiarato positivo al covid19 giorno 9 Agosto 2020 per fortuna non ho avuto alcun sintomo particolare, e sono qui a raccontarvi la mia storia.
Ho passato i miei giorni chiuso a casa in quarantena come disposizione del governo. Giorno 21 Agosto ho rifatto il tampone e con risultato quasi immediato un funzionario governativo mi chiama tutto contento: «Sig. XXXXX le comunico che l’esito del suo tampone è negativo per cui lei è guarito, le invio i documenti di revoca della quarantena: a decorrere dalla mezzanotte di giorno 23 può tornare alla vita normale». Io rispondo: «Scusi ma un tampone ulteriore per avere maggiore sicurezza?» Funzionario governativo «no, non è necessario lei è guarito».
Sono stato dichiarato guarito dal Covid con sospensione della quarantena giorno 22 Agosto e fino al 24 agosto non ho lasciato casa per nessun motivo.
Visto che le mie vacanze sono state posticipate causa Covid ho preso una nave subito dopo la quarantena imposta e sono tornato in Sicilia esattamente a Catania. Con il risultato del laboratorio analisi del Mater Dei torno in Italia viaggiando sulla nave senza aver alcun problema.
In cuor mio ero scettico… dovevo tornare tra le braccia della mia famiglia ma io e mia moglie non ci vedevamo chiaro assolutamente.
Chiamo l’asp di Catania e con la motivazione reale che il tampone era scaduto da 4 ore per il mio ingresso in Italia, (per legge doveva esser fatto entro 72 ore), vado al centro tamponi sito in via XXXXXX e rieffettuo il tampone. Come volevasi dimostrare dopo 24 ore arriva l’esito del tampone: POSITIVO.
Premettendo che un positivo non può essere negativo e poi positivo, arrivo alla dubbia conclusione che a Malta i guariti superano i contagi, inoltre, la cosa più strana è che tutti gli amici che hanno contratto il virus sono stati tutti dichiarati guariti dopo esattamente 12 giorni.
Stessa sorte toccata al mio amico: tampone negativo, test in italia all’arrivo, positivo.
Non voglio gridare al complottismo o che Malta abbia interesse a dichiarare più guariti che positivi. Io vivo bene a Malta e non ho intenzione di alzare una polemica in questo periodo sicuramente nero, ma quantomeno vorrei chiedere al governo maltese di effettuare sempre il tampone di controprova che è una prassi comunissima in tutti gli stati europei. Per quanto mi riguarda, nel momento in cui il funzionario mi ha detto che non sarebbero serviti altri tamponi dopo quello negativo, ho dubitato fortemente.
Grazie per l’attenzione.
Risposta:
Gentilissimo F, purtroppo più volte è stato dimostrato come il tampone sia tutt’altro che infallibile, ma la sua è un’esperienza che fa riflettere e pertanto merita di essere condivisa.