Da poco più di tre anni alla guida dell’Ambasciata d’Italia a Malta, abbiamo deciso di incontrare S. E. Fabrizio Romano per approfondire lo stato delle intense relazioni bilaterali Malta-Italia e farci raccontare più nel dettaglio l’esperienza maturata finora sul territorio.
Ci riceve presso la sede di Floriana, punto di riferimento dei numerosi connazionali che popolano l’arcipelago e, per questo, un luogo in divenire, pronto ad adattarsi ai mutevoli cambiamenti della società e delle sue esigenze.
Con una lunga carriera diplomatica alle spalle, Romano ha ricoperto diversi incarichi soprattutto nei Paesi dell’ex blocco sovietico. Per citarne alcuni, nel 1996 è stato Primo Segretario dell’Ambasciata italiana a Mosca, successivamente ha diretto l’Unità di Crisi della Farnesina dal 2008 al 2012 mentre, come Ambasciatore, ha rappresentato l’Italia in Georgia dal 2003 al 2007, in Ucraina dal 2012 al 2016 e, dal gennaio 2021 anche a Malta. Nel 2013 è stato nominato Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica italiana.
A fronte della Sua lunga carriera diplomatica che l’ha portata a esplorare non solo in veste di ambasciatore sia realtà europee sia Paesi del Golfo e dell’area ex-sovietica, come dipinge l’esperienza a Malta?
Mettendo a confronto Malta con le altre due sedi presso le quali ho rivestito il ruolo di Ambasciatore, sicuramente vi sono delle diversità piuttosto evidenti legate alle dinamiche diplomatiche dell’Unione Europea della quale Malta è Stato membro, a differenza della Georgia e dell’Ucraina. Anche gli stretti legami che la uniscono all’Italia sono comunque oggetto di discussione in fori legati all’UE.
A questo proposito, un altro importante elemento di diversità è sicuramente una connessione che si può definire unica con l’Italia, basti pensare al fatto che l’italiano è la terza lingua parlata a Malta, pertanto parecchio diffusa. Inoltre, la presenza di una comunità italiana di dimensioni molto rilevanti rispetto a quelle radicate negli altri Paesi è sicuramente una caratteristica distintiva.
Che ruolo ricopre Malta nelle relazioni internazionali considerando la sua posizione strategica al centro del Mediterraneo e la sua generalmente dichiarata posizione neutrale?
Pur trattandosi di un Paese territorialmente limitato, la caratteristica di Malta nelle relazioni internazionali è quella di avere un’elevata visibilità, dalla quale derivano anche notevoli responsabilità. Una visibilità legata innanzitutto alla sua posizione geografica e al fatto di essersi saputa distinguere storicamente come uno dei Paesi più attivi e visibili del “Movimento dei non allineati”. I rapporti diplomatici di Malta col resto del mondo appartengono ad un passato recente, ma la sua storia in termini di relazioni internazionali è piuttosto interessante.
Un altro elemento caratterizzante è la neutralità – prevista a livello costituzionale – la cui natura è in parte evoluta dal momento in cui fu decisa a livello politico e la cui interpretazione è attualmente oggetto di discussione sul piano istituzionale. Sicuramente non si tratta di indifferenza o considerarsi al di sopra delle parti, ma forse per spiegare la natura del dibattito si potrebbe parlare di “neutralità attiva”. Un concetto che ho avuto modo di discutere di recente nell’incontro con la neoeletta Presidente di Malta, Myriam Spiteri Debono.
Importante inoltre osservare che la visibilità internazionale di cui gode Malta è legata anche al fatto che siede in Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, ha assunto la Presidenza dell’OSCE per il 2024 e nei prossimi mesi ricoprirà la Presidenza del Consiglio d’Europa.
Infine, anche la presenza di Roberta Metsola al Parlamento Europeo contribuisce ad accrescere la visibilità di Malta in ambito internazionale. Quindi, nonostante la dimensione territoriale ridotta, questo Paese gode di un ruolo diplomatico di alto profilo dal quale ne deriva un lavoro di grande responsabilità, e sono sicuro che lo porterà avanti nel migliore dei modi.
Secondo Lei quali sono i settori che potrebbero essere migliorati nelle relazioni bilaterali Italia-Malta?
Premettendo che le relazioni internazionali sono caratterizzate dalla fluidità e, soprattutto nel Mediterraneo, dalle dinamiche piuttosto importanti che sono sotto i nostri occhi, si può partire dalla considerazione che le relazioni sono eccellenti, come mi è stato confermato anche da ultimo confermato dalla Presidente Spiteri Debono. Quindi, di fatto, secondo me la questione non è tanto se possano essere migliorate, quanto piuttosto che debbano continuare a essere coltivate come lo si sta facendo, con cura da entrambe le parti, italiana e maltese.
E quali sono invece i settori che fanno da traino?
Non c’è una categoria trainante poiché il dialogo è intenso ed articolato a tutti i livelli. Grazie alla storia che ci lega a Malta ogni settore ha la propria importanza, anche quello denominato “People-to-People diplomacy”. Risulta quindi rilevante quell’insieme di rapporti che esistono tra italiani e maltesi, sia qui che in Italia, sui quali stiamo lavorando e possiamo ritenerci finora soddisfatti. Dal mio arrivo abbiamo creato un tavolo bilaterale a livello di Ministeri degli Esteri e altre amministrazioni competenti in cui discutiamo aspetti di carattere tecnico-politico che sono importanti per lo sviluppo delle nostre relazioni. Questo ci consente di analizzare le cose che devono essere affrontate e che possono essere migliorate nei nostri rapporti. È uno strumento che sta funzionando, quindi sono molto contento.
In ambito economico, Italia e Malta sono da sempre legate da stretti rapporti commerciali e strategici. Negli ultimi anni è aumentato l’interesse di imprenditori ed investitori italiani verso Malta?
Il numero di connazionali che risiedono a Malta (iscritti e non ancora iscritti AIRE) è in crescita costante ed esponenziale e, con questo, chiaramente aumenta anche il numero degli imprenditori. Le istituzioni hanno cercato di assecondare questo sviluppo virtuoso creando innanzitutto la figura di un Desk Office dell’Istituto per il Commercio Estero ICE (ora ricompreso nel Ministero degli Esteri), un funzionario che si occupa esclusivamente di offrire sostegno all’imprenditore sia sul piano informativo che su quello operativo. Si tratta di una novità che prima non c’era, legata al sistema Italia a Malta. E poi naturalmente l’Ambasciata si occupa dei rapporti diplomatici, svolgendo una continua opera di sensibilizzazione nei confronti delle Autorità politiche e tecniche competenti, affinché vengano sempre assicurate condizioni che consentano agli imprenditori italiani di operare qui a Malta.
In quali settori e quali risorse maltesi sono fonte di attrazione per gli italiani?
Secondo la nostra esperienza sicuramente il settore edilizio e quello agroalimentare, come si può notare dalla massiccia presenza di prodotti italiani nei supermercati. Poi però esistono anche dei settori che sono guardati con interesse, a cominciare da quello finanziario, quello dei servizi, del gaming e ora il settore dell’energia, delle rinnovabili, e del potenziamento delle strutture già esistenti. Sostanzialmente non c’è settore nel quale non venga manifestato interesse.
Circa l’attrazione degli investimenti, diciamo che si tratta di un sistema molto complesso e articolato, del quale l’Ambasciata rappresenta l’ultimo passaggio in termini procedurali, poiché molto dipende dall’Italia. Lì sono presenti molti organismi deputati a stimolare l’investimento estero. Poi, chiaramente, una volta qui, gli imprenditori interloquiscono con noi.
L’Ambasciata ha intrapreso iniziative per agevolare questi flussi? Come si comporta nel caso si presentino problematiche tra imprenditori e istituzioni maltesi?
Naturalmente la nostra funzione è quella di avere rapporti con le Istituzioni maltesi e li abbiamo ai massimi livelli anche in ambito economico-commerciale, anche perché siamo il primo partner di Malta quasi in tutti i settori, sicuramente nell’import-export.
In caso di difficoltà, l’Ambasciata è sempre disponibile ed interviene per quanto di competenza nei confronti dell’autorità locale interessata, anche se tutto dipende dal tipo di problematica insorta che chiaramente non deve riguardare questioni privatistiche, di competenza dei professionisti legali. L’Ambasciata solitamente interviene quando il caso assume una valenza politica ed ha come interlocutore finale un’Istituzione maltese. Il sostegno all’impresa è una delle attività che svolgiamo in maniera costante, come abbiamo già dimostrato di fare più volte in passato ad altissimi livelli.
L’Ambasciata è assiduamente impegnata a sensibilizzare le autorità politiche, quelle del settore economico-commerciale e le altre a loro connesse, affinché vengano garantite le migliori condizioni di lavoro per le imprese e i connazionali, come testimoniano gli incontri con la Camera di Commercio di Malta e quelli ancora più intensi con i Ministri dell’Economia e delle Finanze, dello Sviluppo Economico e dell’Energia.
Come avviene il processo di valutazione di un progetto o di un evento che chiede di essere patrocinato dall’Ambasciata e chi ne può fare richiesta?
Non esiste una procedura vera e propria. Il primo passo consiste comunque nel mettersi in contatto con l’Ambasciata, inviando una e-mail con una richiesta formale. Il patrocinio, che in qualche modo rappresenta un gesto politico-istituzionale, viene poi concesso a seguito di approfondimenti sugli aspetti tecnici del progetto proposto e alla luce delle valutazioni interne.
Come Ambasciata abbiamo patrocinato moltissimi eventi, quasi la totalità delle proposte ricevute, e in diversi settori. Per citare i più recenti, abbiamo dato il patrocinio ai teatri di Gozo che lo hanno richiesto per le opere pucciniane, poi al Manoel Theatre sempre per Puccini e Rossini, e daremo il patrocinio anche per ciò che faranno all’inizio della prossima stagione. Si tratta dunque di un’attività continua, a tutti i livelli, e rappresenta per noi anche un’occasione per dimostrare che seguiamo la realtà nella quale viviamo e ci teniamo ad essere chiamati in qualche modo a presenziare come co-protagonisti. L’unico limite è che ci deve essere compatibilità con quelli che sono i ruoli istituzionali dell’Ambasciata con gli obiettivi di politica estera dell’Italia.
Forse non tutti gli italiani sono a conoscenza che di recente l’Ambasciata ha intrapreso dei lavori di restauro. Quali sono le novità?
Dal mio arrivo ho voluto concentrarmi su due aspetti già perseguiti dai miei predecessori, ovvero cercare di adeguare il più possibile le risorse umane e professionali dell’Ambasciata e valorizzare ancora di più l’immagine dell’istituzione dal punto di vista concreto, fisico, non soltanto nell’attività politica che svolgiamo.
È bene tener presente che l’Ambasciata rientra nel cosiddetto “Sistema Italia” che comprende dei luoghi fisici dei quali fanno parte la sede di Floriana, la residenza di Ta’ Xbiex (che ospita la maggior parte degli incontri con gli interlocutori di alto livello), l’Istituto Italiano di Cultura, la Missione di Cooperazione nel Campo della Difesa, l’Istituto per il Commercio Estero – ICE, il Comites ma anche la presenza istituzionale dell’Arma dei Carabinieri. Tutte queste strutture, con tempistiche diverse, si stanno adeguando alle nostre aspirazioni e a quelle del Ministero.
Nello specifico, presso la sede di Floriana è stato rivisto tutto a partire dall’esterno, con il rifacimento della strada e del marciapiede. Stiamo affrontando il problema di riadeguare gli ingressi affinché rispecchino l’immagine dell’Italia ed è prevista l’installazione di un ascensore. Gli interventi strutturali e di abbellimento che stanno proseguendo ancora oggi hanno interessato ogni singolo piano dell’edificio, l’arredamento, il sistema di illuminazione e la sala d’attesa della Sezione consolare aperta al pubblico. Grandi passi avanti anche dal punto di vista della sicurezza, compresa quella sul luogo di lavoro.
È stato inoltre sostituito integralmente il sistema di computer con strumenti tecnologici di alto livello che possono ora contare su cavi ad alta velocità. Questo ci permetterà di operare con meno fatica, ed a breve ci sarà un’ulteriore innovazione per i cittadini sul fronte dell’interazione telefonica e sul sito web, già dallo scorso anno molto più “user friendly”, che consentirà loro di ottenere indicazioni ed accedere alla modulistica in modalità maggiormente intuitive ed automatizzate.
Tornando al tema delle risorse umane e professionali, oltre alla già accennata figura ICE, è presente oggi in Sede un Ufficiale di collegamento della Polizia di Stato, è stata integrata la nostra Missione Militare con un ufficiale della Guardia Costiera ed è stato possibile confermare la figura dell’esperto della Guardia di Finanza. Inoltre, abbiamo rafforzato l’organico della Sede grazie alla presenza stabile di un esperto informatico, che ha reso possibile tutti gli interventi tecnologici. Infine, stiamo lavorando per restaurare l’ufficio dell’Istituto Italiano di Cultura, che quest’anno festeggerà 50 anni di attività nella prestigiosa sede a Piazza San George, nel cuore di Valletta.
È uno sforzo molto significativo, che sicuramente va oltre la “normale” attività di una Sede diplomatica. Credo però che l’Ambasciata rappresenti il biglietto da visita del Paese, e siccome l’Italia ha tante qualità – e fra queste anche quella di essere uno Stato dove le cose sono belle e fatte bene – stiamo cercando di adeguarci il più possibile.
Quando si concluderà il Suo mandato? Cosa si porterà con sé dell’esperienza a Malta e quale eredità si sente di trasmettere a chi le succederà?
Nella prassi diplomatica, la carica di Ambasciatore presso una determinata Sede varia tra i quattro e i quattro anni e mezzo; rarissimamente si superano queste tempistiche e io mi aspetto di essere trattato nella norma. Ho trascorso qui tre anni, quindi tecnicamente il mandato dovrebbe concludersi per l’inizio della prossima estate.
In eredità lascio tutto ciò che ho detto fino ad ora. Da parte mia, porterò con me un Paese che non conoscevo per nulla perché, oltre aver letto e studiato la sua storia, qui non ero mai stato. Dal punto di vista professionale Malta mi ha dato tante soddisfazioni, quindi il bilancio direi che è molto positivo.
Il messaggio dell’Ambasciatore Romano in occasione della Festa della Repubblica italiana
In conclusione, vorrei trasmettere i miei migliori Auguri per la Festa della Repubblica 2024 ai tanti connazionali, residenti e turisti, che saranno a Malta in questi giorni di festa.
Colgo l’occasione di questa intervista per invitare la comunità residente e i turisti italiani a Malta ad un momento celebrativo aperto e condiviso, che si concretizzerà con il passaggio di un elicottero sopra il Grand Harbour di Valletta. Tale passaggio, che sarà visibile da diversi punti di affaccio sul Grand Harbour, si svolgerà domenica 2 giugno, a partire dalle 11:30.
(foto su gentile concessione dell’Ambasciata d’Italia a Malta)
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