Dopo aver raggiunto nelle ultime settimane la vetta di numerose montagne europee sopra i quattromila metri, tra cui le cime del Gran Paradiso (4.061m), la Capanna Margherita sul Monte Rosa (4.559 metri) e il Monte Cervino (4.478 metri), Nicky Ellul, alpinista 41enne maltese, ha deciso di alzare l’asticella e prepararsi ad affrontare la salita verso l’Everest, il tetto del mondo. La sua speranza è quella di portare a casa un nuovo record nonché realizzare il sogno di sempre.
Prima di lui ci avevano già provato Marco Cremona, Gregory Attard e Robert Gatt che il 17 maggio del 2010 riuscirono a piantare la bandiera maltese sulla cima più alta del mondo. Un’impresa ardua, in grado di mettere a dura prova i fisici e le menti più allenate, ma anche ricca di fascino e avventura.
Per questo, Corriere di Malta ha deciso di chiedere ad Ellul come si sta preparando per affrontare la scalata prevista nella primavera del 2025, e ci risponde: «Faccio tanta attività fisica: corsa, salto ad ostacoli, palestra, yoga e lunghe escursioni. Quando posso vado in montagna».
C’è qualche “segreto” o allenamento “speciale” per prepararsi all’impresa?
«Non proprio. Ma oltre ad allenare il corpo bisogna allenare la mente. Scalare queste montagne è durissima, soprattutto se impieghi tante ore in condizioni difficili. Per questo devi prepararti mentalmente».
Cosa si prova a scalare una vetta?
«Quando scalo le montagne, mi sento libero. C’è anche il senso di paura, perchè è sempre pericoloso. Devi anche trovare tanta energia interna per non arrenderti al freddo e alla carenza di ossigeno per molte ore. Quando raggiungi la vetta provi una grandissima soddisfazione, ma poi ti ricordi che devi anche scendere: la parte più difficile di tante montagne. L’Everest? è sempre stato il mio sogno».
Nella spedizione sarai guidato da altri scalatori europei?
«No, la mia guida sarà uno Sherpa nepalese. Nel tour delle Alpi invece ero con altri maltesi e un inglese, e le nostre guide erano italiane».
Cosa ti ha fatto appassionare alla montagna visto che a Malta non ce ne sono?
«Bella domanda. Sette anni fa sono andato in Nepal per fare l’Everest Base Camp trekking. Non è una scalata ma solo trekking ad alta quota. Lì mi sono innamorato delle montagne ed ho iniziato piano piano. Ho scalato l’Elbrus in Russia, fatto un corso di alpinismo invernale in Polonia, e poi Alpi e Himalaya».
Un grande in bocca al lupo a Nicky Ellul, affinchè possa coronare il suo sogno piantando la bandiera maltese e vederla sventolare assieme alle innumerevoli e coloratissime bandiere di preghiera.