I giorni che hanno segnato il viaggio di Papa Francesco sull’arcipelago maltese sono stati colmi di entusiasmo per la visita attesa da ben due anni, ma anche di forti contraddittorietà. In particolare, desta incredibilmente stupore come alcuni messaggi del Santo Padre, colmi di responsabilità sociale contro la piaga della corruzione, siano stati ignorati da alcune testate e blog nazionali.
Il pontefice ha parlato certamente delle isole maltesi come di un “territorio illuminato dall’amore verso il prossimo” e dai “valori cristiani”, ma ha anche fatto cenno a tematiche ben più sensibili, concrete e urgenti, come la necessità più che mai attuale di dare soccorso ai profughi salvati dalle acque del Mediterraneo o come la piaga della corruzione che ha scosso il governo negli ultimi anni. Ecco uno dei passaggi più significativi del “potente” messaggio lanciato dal Pontefice sul tema della corruzione: «Malta va tenuta al sicuro dall’avidità rapace, dall’avarizia e dalla speculazione edilizia che compromette non solo il paesaggio, ma il futuro stesso del Paese».
Mentre queste parole – che ben poco lasciano all’immaginazione – sono state riportate dalle prime pagine di tutti i siti web e giornali indipendenti di Malta come il nostro, resta enigmatico quanto aberrante e pericoloso il silenzio dell’emittente nazionale TVM che, all’interno del proprio articolo relativo alle dichiarazioni del Papa dello scorso sabato, sembra aver completamente omesso, di fatto, ogni passaggio “scomodo”, come quello relativo alla corruzione, edulcorando il tutto e soffermandosi quasi esclusivamente sulle qualità del territorio enunciate dal pontefice che hanno così acquistato un significato ben diverso agli occhi di chi non ha seguito le dirette e non ha avuto accesso ad altri canali di informazione.
A fronte di un sostanziale rifiuto di spiegare la propria posizione, sollecitata peraltro anche da altri giornali, infastiditi dal “bavaglio sull’informazione libera”, rimane ancora sconosciuta la ratio che ha portato TVM, insieme ad altre realtà nazionali, a concentrarsi esclusivamente sulle considerazioni papali riguardo la “confluenza dei venti”, o ancora, le parole del Pontefice che dipingono Malta come un “nido di eventi storici”, omettendo totalmente e inaspettatamente il discorso scomodo introdotto nel corso delle precedenti righe che, peraltro, ha fatto il giro delle testate di tutto il mondo data la rilevanza dell’evento.
Altro aspetto preponderante della missione della visita papale riguarda la questione relativa ai migranti, basti pensare all’incontro con le centinaia di richiedenti asilo ospitati dal Peace Lab di Ħal Far.
Tale visita avrebbe inaspettatamente scatenato l’indignazione di molti utenti sui Social, in particolare sulle pagine ufficiali dei quotidiani maltesi, rei secondo il “popolo del web” di aver trascritto le parole del Pontefice.
Tra i messaggi più ostili riportati da Times of Malta, si legge di chi invita il Santo Padre a “portare con sé i migranti in Vaticano”, perché la “carità inizia a casa propria”, o chi afferma come “non ci sia bisogno di lezioni d’integrità da parte del Papa”.
Altri hanno invece contestato il fatto che il Papa avesse “interferito” su una questione delicata e riguardante i confini nazionali, insistendo sul fatto che Malta sia “troppo piccola” per accogliere ulteriori richiedenti asilo e spiegando come sia attualmente colma di abitanti.
Rimane tristemente evidente come sia rimasto inascoltato da molti, non solo dalle autorità ma anche dai cittadini stessi, il messaggio di Papa Francesco che, proprio in riferimento ai migranti, ricordava come Malta abbia sempre accolto i naufraghi con “insolita gentilezza”, come nel caso più famoso di San Paolo di Tarso.