Il nuovo anno si apre con un pesante affondo arrivato da Bruxelles che potrebbe avere ripercussioni sul Governo maltese. Il resoconto dei fatti nel quarto riepilogo sui rapporti tra Malta e Unione Europea.
Il duro rapporto della delegazione UE
È una relazione impietosa per il Governo quella diffusa dalla delegazione di eurodeputati che ha visitato Malta per indagare sui fenomeni di corruzione e sulla situazione dello Stato di diritto nell’isola in seguito all’assassinio della giornalista Daphne Caruana Galizia.
Il rapporto chiede la rimozione di due membri del Governo: il ministro Konrad Mizzi e il capo ufficio del Primo ministro Keith Schembri, ritenuti «implicati in gravi atti di corruzione e riciclaggio di denaro, a seguito delle rivelazioni del Panama Papers e delle relazioni della FIAU».
Secondo la delegazione, questi «dovrebbero essere privati dei loro incarichi, rapidamente e formalmente indagati e assicurati alla giustizia». E ancora: «Mantenerli in carica influenza la credibilità del governo, alimenta la percezione di impunità e può causare ulteriori danni agli interessi dello Stato, consentendo la prosecuzione di attività criminali».
Il gruppo ha invitato quindi la Commissione europea a indagare sulle questioni che coinvolgono Pilatus Bank, Nexia BT, MFSA e lo schema «Citizenship by Investment». La vendita dei passaporti, in particolare, è accusata di «distorsione del mercato interno e di tentativi contro le misure di sicurezza dell’Unione europea, in grado di favorire la corruzione, l’importazione della criminalità organizzata e il riciclaggio di denaro sporco».
È stato inoltre raccomandato un cambiamento nel metodo di nomina del Commissario capo di polizia e del Procuratore generale. La relazione non conclude il lavoro della delegazione, dal momento che sono stati richiesti ulteriori incontri con altri soggetti, tra cui l’«Head of Justice», Silvio Camilleri. Il rapporto sulla missione verrà ora discusso in sede di Commissione.
Le reazioni del Primo ministro, Joseph Muscat
Il primo ministro Joseph Muscat ha commentato con la stampa che il Governo «prenderà le sue decisioni» in merito alla dura relazione della delegazione del Parlamento europeo. «Non sono d’accordo con l’analisi, ma continuo a rispettare il lavoro della delegazione, che ho anche incontrato. Penso tuttavia che la maggior parte delle cose che sono state diffuse nel rapporto siano state sostanzialmente decise da subito, prima della visita a Malta», ha aggiunto il premier.
Ana Gomes (PSE) chiede le dimissioni di Muscat: tensioni tra i laburisti
L‘influente rivista Politico ha riferito in merito a un presunto conflitto interno al Partito dei socialisti europei (PSE), di cui fa parte il partito laburista maltese, dopo che l’eurodeputato e capogruppo Ana Gomes ha rilanciato un messaggio sui social dove si chiedevano le dimissioni del primo ministro Joseph Muscat.
Secondo Politico:
«È difficile che una forza politica esterna possa rovesciare il Governo di Malta, a lungo preso di mira dalle accuse di corruzione. Ma la mossa di alcuni eurodeputati socialisti nel sostenere che per il Primo ministro Joseph Muscat è tempo di dimettersi non sarà accolta bene a Valletta».
L’articolo ha citato la risposta di Ana Gomes a un tweet pubblicato dal parlamentare nazionalista Simon Busuttill, il quale scriveva che «il Primo ministro non farà il passo di licenziare i ministri Mizzi e Schembri, per il semplice fatto che se loro lasciassero il Governo dovrebbe andarsene anche lui. Quindi si tratta di autoconservazione. Sta mettendo il suo interesse personale davanti all’interesse nazionale». E Gomes ha replicato: «Anch’io, purtroppo, sono arrivata a questa conclusione. Il nostro gruppo politico non può perdonarlo (Muscat): non possiamo agire come il PPE ha fatto con Orban» in riferimento a una procedura ai danni del premier ungherese per violazione dei diritti umani.
L’intervento di Juncker
Il presidente della Commissione Europea, Jean-Claude Juncker, ha lanciato una nuova bordata contro Malta in risposta a un’interrogazione parlamentare sull’assassinio della giornalista Daphne Caruana Galizia presentata dall’eurodeputato britannico Margot Parker, del gruppo Europa della libertà e della democrazia diretta. Interpellato sulle azioni che la Commissione intende assumere in seguito all’assassinio della giornalista, Juncker ha dichiarato:
«Nel complesso Malta deve dare maggiori garanzie sull’attuazione nel proprio territorio delle norme concordate a livello europeo. Ciò include la lotta contro il riciclaggio di denaro sporco, che è una priorità fondamentale per la Commissione e che stiamo affrontando insieme alle autorità maltesi».
Le parole di Juncker hanno lasciato intendere su come la questione antiriciclaggio, che non era stata nello specifico menzionata nel testo dell’interrogazione, sia sempre di più nel radar della Commissione, e come gli occhi siano puntati in particolare su Malta.
E a proposito dell’omicidio, il Commissario ha aggiunto una raccomandazione:
«La Commissione è inorridita dal brutale assassinio di Daphne Caruana Galizia, che abbiamo condannato con forza. Il diritto di un giornalista o di un blogger di investigare e riferire in modo efficace è al centro dei valori dell’Unione Europea e deve essere garantito in ogni momento. Non ci possono essere società libere e democratiche senza media liberi. Assicurare un’indagine indipendente e approfondita sui fatti e consegnare alla giustizia i responsabili di questo atroce crimine deve essere la massima priorità per il governo maltese».