Domenica pomeriggio, un fiume di gente si è riunita nel cuore di Valletta per partecipare alla protesta “Gvern li Falla” (Un Governo che ha fallito), organizzata dal Partito Nazionalista (PN) sulla scia delle polemiche sollevate in seguito al furto di 220 chili di cannabis da una base militare, e il rifiuto del Premier di accettare le dimissioni del ministro dell’Interno. A guidare la manifestazione, tra bandiere e slogan che inneggiavano al cambiamento, il leader dell’opposizione Bernard Grech, il segretario generale uscente Michael Piccinino e altri esponenti del Partito.
«Abbiamo un governo che non rappresenta né i maltesi né i gozitani e che ha perso di vista i principi del suo stesso partito», ha dichiarato Grech, accusando il Primo Ministro Robert Abela di aver “perso il contatto” con la realtà, persino la guida del suo esecutivo, e di essersi «chiuso in una bolla» prendendo decisioni scollegate dai reali bisogni della popolazione, per poi dover continuamente fare marcia indietro. «Invece di dare certezze ai cittadini, il governo sta seminando solo instabilità» ha aggiunto Grech, affermando che «l’unica certezza che ha fornito è per coloro che si trovano nella sua cerchia ristretta, certi che Abela li coprirà, arrivando persino a redigere leggi per proteggerli».

Il leader dell’opposizione ha poi puntato il dito contro il crescente costo della vita, la cattiva gestione della sanità e del settore dell’istruzione, la tegola del traffico, delle infrastrutture e la mancanza di un piano economico solido. «Mentre i cittadini lottano ogni giorno per arrivare a fine mese, i membri dell’élite politica sanno di poter contare sulla protezione di Abela», ha denunciato Grech, riferendosi a presunti favoritismi e leggi create ad hoc per spalleggiare gli alleati del governo.
La protesta ha dato voce anche alle problematiche dei gozitani, insorte in particolare dopo il vertiginoso aumento della popolazione. Per il giovane avvocato Stanley Portelli, Gozo è stato «cancellato dalla mappa politica», per questo ha accusato il governo di non aver sviluppato piani concreti per l’isola gemella. Ha citato come esempio i continui problemi di collegamento tra le due isole, la mancanza di investimenti nella sanità locale e il fallimento di progetti infrastrutturali, come la Mgarr Road, il complesso sportivo con piscina mai completato e il Gozo Museum, che resta un’opera fantasma. «Questo perché il governo è più preoccupato di abusare della propria posizione e di usare male i fondi pubblici che di migliorare la vita delle persone» ha concluso Portelli.

Michael Piccinino, segretario generale uscente del PN, ha dichiarato che il governo ha «spento la speranza che questo Paese possa davvero offrire un brillante futuro», portando molti giovani a prendere in considerazione l’idea di emigrare. Ha accusato Abela e il suo esecutivo di essere «concentrati esclusivamente sul “fare felici” coloro che li circondano», trascurando il benessere dei cittadini, e ha affermato che l’obiettivo del PN è quello di invertire questa tendenza, offrendo nuove opportunità ai giovani, tutela per i lavoratori e gli imprenditori, e un governo che lavori per il popolo, non per sé stesso. Piccinino ha concluso il suo intervento affermando: «Per Robert Abela siete solo un voto, per un nuovo governo nazionalista sarete persone con diritti, speranze e un futuro».
(photo credits: Partito Nazionalista)
Il Corriere di Malta è anche su WhatsApp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale e rimanere sempre aggiornato