Sotto torchio l’operato del ministro dei trasporti, Aaron Farrugia, nel corso della conferenza stampa indetta dal Partito Nazionalista e guidata dal Portavoce per i Trasporti, Adrian Delia, da quello per le Infrastrutture Ryan Callus e da quello per l’Urbanistica Stanley Zammit.
Gli esponenti hanno sottolineato come, sin dal suo insediamento, Farrugia sia stato frequentemente bersagliato dalle critiche, a capo di un Ministero finito più volte al centro della bagarre mediatica dopo l’insorgere di diversi scandali nel settore. Senza dimenticare i cambi di rotta: l’ultimo, il più significativo, il progetto della metropolitana che sembra ora essere stato definitivamente accantonato.
In sostanza, per il PN, «I settori gestiti da Aaron Farrugia sono ancora intrisi di scandali, come quelli riguardanti le licenze dei trasporti e la gestione del traffico, tra gli altri. Si tratta di un settore fallimentare, con circa 700 milioni di euro spesi per affrontare le sfide del traffico, ma che fino ad ora non sono state risolte».
Per risolvere i problemi legati al traffico, l’opposizione propone incentivi per lavorare da casa in smart working, miglioramenti nei servizi online, corsie preferenziali per il trasporto pubblico, oltre a un modello economico che riduca la pressione sulle infrastrutture stradali.
I portavoce hanno citato diversi studi secondo i quali le infrastrutture attuali non sarebbero all’altezza della crescita demografica che sta fronteggiando il Paese ma, comunque, «il Governo continua a tagliare il budget per questo settore» e, «dopo il progetto per Msida, sembra che non ci siano in programma altri progetti infrastrutturali».
Senza parlare dei mezzi pubblici, che per il Partito Nazionalista mancano totalmente di “visione” e, senza investimenti, il Paese è condannato a rimanere bloccato «con sempre più traffico sulle strade, generando inquinamento nell’aria e conseguenti problemi di salute fisica e mentale».
Concludendo, Delia, Callus e Stanley Zammit hanno dichiarato: «nel nostro Paese abbiamo un’Autorità per la Pianificazione indebolita, “limitata” dalle azioni del Governo», perciò, tirando le somme «il Governo di Robert Abela è inadeguato per affrontare le sfide del nostro Paese».