«Robert Abela non può più nascondere gli abusi, ma deve immediatamente scusarsi, condannare i responsabili e risolvere la crisi e i pericoli sulle strade maltesi che lui e coloro che lo circondano hanno creato».
È quanto hanno affermato, nel corso della conferenza stampa che si è tenuta oggi, il portavoce PN dei trasporti, della mobilità e dei progetti di investimento Adrian Delia e il portavoce PN degli enti locali e della pubblica amministrazione Darren Carabott, in relazione ai nuovi risvolti sullo scandalo “patenti facili” dai quali è emerso come nel corso degli anni centinaia di candidati avrebbero beneficiato di un “trattamento di riguardo” durante gli esami valevoli per l’idoneità alla guida.
Senza mezzi termini Delia è entrato a gamba tesa sul Primo Ministro Robert Abela, affermando che, con lui al governo, «torneremo indietro nel tempo e avremo la legge della giungla». Tutto questo perché, lo stesso governo, si è reso complice di distribuire non solo licenze di guida ma, parafrasando il titolo della celebre pellicola con James Bond, «licenze di uccidere».
Delia ha rimarcato come la compiacenza di alcuni politici abbia consentito a numerose persone di superare gli esami della patente, innescando così potenziali pericoli sia per gli stessi soggetti che ne hanno beneficiato sia per tutti gli altri utenti della strada. «Ci troviamo in una situazione in cui stiamo palesemente consentendo che si verifichino tragedie sulle nostre strade, tragedie di cui il governo è complice» ha concluso il deputato nazionalista.
Nel suo intervento, Carabott ha sottolineato le condanne sullo scandalo “patenti facili” avanzate negli ultimi giorni da diversi enti ed associazione come quella degli assicuratori, ciclisti, medici e altri utenti della strada, preoccupati dalle ultime novità emerse sul caso per il quale hanno chiesto a gran voce azioni risolutive e immediate, come la sospensione delle patenti di guida dei “furbetti” che ne hanno beneficiato e l’apertura di un’indagine che porti alla luce la rete di corruzione legata alla vicenda.
Entrambi i deputati nazionalisti hanno evidenziato come sia ora «impossibile da giustificare la corrispondenza di messaggi che svelano le palesi pratiche di corruzione». Una situazione che comporterà inoltre un innalzamento dei costi per le compagnie di assicurazione, visto che le persone sono maggiormente sposte a pericoli in strada.
Senza dimenticare che lo scandalo “patenti facili” «aveva anche lo scopo di guadagnare voti e consensi, come abbiamo visto nei messaggi trapelati negli ultimi giorni dai giornali» concludono gli esponenti del PN, chiedendo a nome del Partito azioni immediate da parte delle autorità, unitamente alla revoca delle patenti di coloro che ne hanno beneficiato abusivamente affinchè si garantisca protezione alla collettività.