Si è svolto martedì pomeriggio il tanto atteso discorso al parlamento maltese del presidente ucraino Volodymyr Zelensky che, presente in collegamento video, si è rivolto al governo maltese chiedendo di prendere saldamente una posizione in merito alla guerra in Ucraina, sostenendo la comunità internazionale nella condanna all’aggressione russa.
Per il presidente ucraino è di fondamentale importanza provvedere al congelamento dei beni e delle proprietà appartenenti a cittadini russi, nonché un’attenta supervisione dei potenziali traffici che legherebbero navi battenti bandiera maltese al trasporto di petrolio russo.
Zelensky si è poi soffermato sulla questione che, dopo l’inizio del conflitto, ha posto Malta sotto i riflettori europei: il meccanismo dei passaporti d’oro.
«Non permettete che la vostra isola venga abusata. Eseguite i controlli necessari per impedire ai russi di nascondersi a Malta», queste le parole scelte dal leader ucraino.
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Nonostante il forte valore simbolico, l’invito di Zelensky, non suona nuovo al governo maltese, trovando un sentiero già ampiamente tracciato dal Parlamento Europeo e dalla CE.
Il premier Abela ha assicurato al presidente ucraino che tutte le richieste di cittadinanza da parte di russi o bielorussi sono già state congelate, impegno a cui si aggiunge la cittadinanza revocata ad uno degli oligarchi sottoposti a sanzioni.
Zelensky, all’interno del suo discorso, e seguendo uno schema ripetuto già più volte, ha paragonato gli sforzi ucraini al ruolo di Malta durante la seconda guerra mondiale: «Il vostro Paese ha fermato la tirannia del nemico e ha definito il futuro dell’Europa».
I passaporti d’oro, però, non rappresentano l’unico aspetto controverso riguardo la posizione tenuta da Malta sullo scacchiere internazionale.
Il leader ucraino ha speso un bel pò di parole sulla proposta europea che vieterebbe alle navi battenti bandiere UE di trasportare petrolio russo. Ogni centesimo ricavato dall'”oro nero” di Putin, ha ricordato Zelensky, rappresenta un sostegno all’aggressione, portando a conseguenze serie che hanno già oltrepassato i confini ucraini, come la crisi migratoria e la preoccupante crisi alimentare che si delinea all’orizzonte.
A questo proposito, però, nei dialoghi europei, l’opinione maltese è rimasta sempre molto rigida nei confronti dell’applicazione di potenziali divieti via mare, a causa degli interessi economici e marittimi presenti sull’arcipelago.
Insomma, l’intervento di Zelensky ha posto sul tavolo del parlamento maltese numerosi argomenti di discussione relativi a tematiche importanti non solo a livello locale, ma anche per gli equilibri internazionali ed europei, di cui Malta fa parte.
Dibattiti ed osservazioni di rilievo che, però, il Dipartimento per l’Informazione maltese ha scelto di non veicolare ai cittadini, ignorando completamente quasi tutti i punti “salienti” dell’incontro tra il parlamento maltese ed il presidente ucraino, preferendo invece sottolineare “come la resilienza del popolo maltese abbia definito il futuro del Mediterraneo durante la Seconda guerra mondiale”.
Il post condiviso attraverso la piattaforma social ha già scatenato l’opinione di molte persone tra cui quella di Matthew Caruana Galizia, il figlio della giornalista Daphne Caruana Galizia, che ha criticato aspramente l’operato del DOI, definendolo una palese censura pagata con i soldi dei contribuenti: «Pensate che la gente non abbia occhi, orecchie e cervello?».