Il sindaco di Gzira, Conrad Borg Manché, ha detto addio per sempre al Partito Laburista. Una lunga “storia d’amore” che si è conclusa dopo «alti e bassi che si alternavano da mesi» con una scelta difficile, anzi con «la decisione più difficile che abbia mai preso nella mia vita», come si legge tra le righe del post fiume diffuso dal primo cittadino domenica mattina su Facebook.
Inoltre, come aveva anticipato, Borg Manché ha poi diffuso anche la lettera di dimissioni indirizzata al Partito, con su scritte le motivazioni alla base della decisione, «anche se onestamente sono convinto che nessuno di loro sia dispiaciuto, mi hanno sempre guardato in maniera “diversa” perché non sono uno “yes man” e dico la mia».
Una lettera in cui il primo cittadino ricorda i nove anni trascorsi nelle file dei Labour così come nelle vesti di sindaco di Gzira, quest’ultima «una grande responsabilità che mi hanno affidato i residenti (..) e per questa fiducia rimarrò loro grato», nonostante questo sia il «momento più difficile a causa dell’eccessiva cementificazione e del forte afflusso di stranieri senza precedenti».
E poi continua: «ho sempre agito con assoluta lealtà verso i miei concittadini, nonché verso i principi socialisti in cui credo con grande convinzione, mettendo al primo posto l’interesse comune delle persone in tutto quello che ho fatto».
Fino ad arrivare alla stoccata su Manoel Island, ai «grossi problemi» di accesso alla costa dell’isola che era stata illegalmente chiusa per 16 anni.
«Fin dall’inizio ho capito che per certi politici l’interesse della gente non era una priorità. Un’illegalità rispetto alla quale nessuno in questo lungo periodo ha preso provvedimenti concreti» ha dichiarato Borg Manché, orgoglioso della “rivoluzione” messa in atto da lui stesso, dai cittadini, dalle Ong e dagli attivisti per far sì che anche quella parte dell’isola non fosse presa di mira dall’eccessiva cementificazione che sta inghiottendo il Paese, dando invece priorità al verde, a beneficio dei residenti.
Stazione di servizio ai giardini pubblici di Gzira
Il sindaco ha poi portato all’attenzione del Partito Laburista la vicenda della pompa di benzina proposta nei giardini pubblici di Gzira, «una questione che mi preoccupava non poco visto che riguardava lo sfruttamento di quasi un ettaro del giardino per ospitare un distributore di benzina».
Il progetto sembra essere stato proposto il 1 luglio 2019, lo stesso giorno in cui il sindaco ha prestato giuramento per la sua seconda legislatura. Tuttavia, Borg Manché ha dichiarato di esserne venuto a conoscenza solo grazie al “fato”, che in quel momento gli ha permesso di trovarsi alla Planning Authority per risolvere altre questioni legate ad una discarica abusiva. «Non voglio nemmeno immaginare cosa sarebbe successo se non fossi stato lì quel giorno, sicuramente sarei stato ridicolizzato in tutto il Paese» scrive il primo cittadino, spiegando che in qualità di presidente di Ambjent Malta e di sindaco non poteva non essere messo a conoscenza di un progetto di tale portata.
«È una grande irresponsabilità, una grande mancanza di empatia e di avidità che portano a tradire e sacrificare uno dei “fratelli” nello stesso partito per qualcosa che va addirittura contro i principi del partito»
Sempre in merito alla questione della pompa di benzina, il sindaco si è poi scagliato contro un «particolare consigliere del partito laburista che ha addirittura rilasciato una falsa dichiarazione giurata», che «si è persino avvicinato a persone del Partito Nazionalista per orchestrare un voto di sfiducia nei miei confronti».
Una vicenda «scioccante», per la quale non sembrerebbero essere stati presi provvedimenti da parte del Partito, informato dei fatti. Da lì, Borg Manché dichiara di aver notato una sorta di sfiducia da parte dei “colleghi” laburisti, soprattutto per alcune decisioni legate al giardino e alla stazione di servizio che «non sono piaciute a chi voleva agevolare interessi privati a costo di distruggere gli spazi verdi della gente».
In più, «certe persone che ricoprivano cariche elevate nel Partito sono cambiate da un giorno all’altro e quindi non mi sono più sentito accolto come prima». In questo senso, il sindaco cita come esempio l’atteggiamento “agitato” del presidente del Partito, Ramona Attard, in tribunale: «era come se fossi diventato improvvisamente il loro principale nemico. Non riuscivo a capire come potesse facilmente dimenticare i principi socialisti e difendere la costruzione di una pompa di benzina in un giardino che appartiene alla comunità».
Senza dimenticare – continua il primo cittadino – lo “schiaffo” ricevuto poco più di un anno fa, quando è stato licenziato dalla carica di Presidente di Ambjent Malta, «un ruolo che ho ricoperto per tre anni, che mi stava tanto a cuore e mi consentiva di mantenere la mia famiglia».
Il progetto del giardino Kunsill ta’ L-Ewropa
Conrad Borg Manché cita poi la frustrazione legata al progetto del giardino Kunsill ta’ L-Ewropa, un polmone verde nella zona più densamente popolata e inquinata di Malta, ma che è fermo da quattro anni perché «è stata data assoluta priorità alla pompa di benzina».
Triq Manoel De Vilhena
Il “sogno” infranto del primo cittadino di Gzira sta tutto nel fallimento del progetto per Triq Manoel de Vilhena. Quello che sarebbe dovuto diventare un centro nevralgico per i cittadini del posto si è invece trasformato in un incubo ad occhi aperti lungo un anno intero e otto mesi. Un progetto che, afferma Borg Manché:
«dà prova evidente della mancanza di pianificazione e di gestione dei progetti che portano a inutili disagi per residenti e imprese»
E, a proposito di disagi, cita le malattie respiratorie e le difficoltà riscontrate da bambini ed anziani che risiedono nella via, senza contare le grandi perdite economiche per le aziende, alcune delle quali hanno chiuso bottega a causa del continuo protrarsi dei lavori.
Inchiesta pubblica Jean Paul Sofia
Ad aumentare la sfiducia nei Labour, sembra essere stato anche il voto espresso in parlamento dal partito che scelse di votare “no” all’avvio di una inchiesta pubblica sulla morte di Jean Paul Sofia, il giovane che perse la vita nel crollo di un cantiere edile avvenuto lo scorso dicembre a Kordin.
«Non volevo credere con i miei occhi – dichiara il sindaco di Gzira – Per me quel voto ha dimostrato chiaramente che il partito dei laburisti ha perso l’obiettivo principale per il quale è stato fondato poco più di 100 anni fa»
Diritto di famiglia
Altra nota dolente sembra essere rappresentata da una “non urgenza” nell’apportare modifiche al diritto di famiglia che consentirebbero a molti bambini e genitori di alleviare le sofferenze che stanno attraversando. «Per il Partito Laburista i bambini e la famiglia sono ancora la spina dorsale del Paese?» si domanda Borg Manché, sottolineando che questo caso non è stato ancora considerato nonostante i continui appelli e nonostante fosse stato inserito nel manifesto elettorale dei laburisti.
I mandati degli avvocati
Ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso pare essere stata la questione dei mandati degli avvocati. Sarebbero 110 in tutto quelli che da marzo di quest’anno sono in attesa che venga loro concesso il diritto di esercitare la professione, Borg Manché compreso, che dichiara: «Sono passati più di sei mesi da quando abbiamo sostenuto l’esame ma ancora oggi non sappiamo quando ci verrà dato questo mandato; (..) ormai ogni scusa è futile».
Le dimissioni e l’addio al partito
Si arriva poi all’epilogo finale: le dimissioni. Il sindaco di Gzira cita diversi colloqui inconcludenti avuti nei mesi scorsi con il Primo Ministro, con il vicecapo del Partito Daniel Micallef e con esponenti del Gabinetto concludendo con:
«Ognuno ha i suoi limiti e ora ho sopportato abbastanza. Le belle parole e le zero azioni ora mi hanno stancato. È finito il tempo dell’attesa e quindi non mi resta altro che prendere la decisione necessaria per dare un segno di disapprovazione per tutto ciò che è accaduto»
L’unico pensiero di rammarico Borg Manché lo indirizza a quei «veri membri del Partito Laburista che mi hanno sempre sostenuto e che ringrazio di cuore» ma, purtroppo, aggiunge:
«Ho la sensazione che, per le ragioni che ho esposto, il partito non è più il socialista dei giovani e degli operai. Pertanto le mie dimissioni sono una naturale conseguenza».
Una decisione con effetto immediato alla quale, dice «ho dedicato lunghe ore di riflessione su molte delle cose che non vanno, e che ho racchiuso in questa lettera».
Per i restanti otto mesi, quelli che mancano al termine della legislatura, Borg Manché ha dichiarato che continuerà a ricoprire la carica di sindaco di Gzira, ma come candidato indipendente.