Ha puntato il dito contro l’attuale Governo Jason Azzopardi, deputato del Partito Nazionalista, che nel corso della riunione parlamentare di lunedì ha richiesto al revisore generale di indagare rispetto al potenziale uso “sconsiderato” dei tre milioni di euro che il Governo ha investito per sponsorizzare Malta come “l’isola della blockchain”.
Come riportano i media locali, nel suo intervento, Azzopardi ha fatto riferimento al 2018, quando circa il 70% delle aziende che avevano iniziato ad operare sul territorio in maniera limitata, in attesa che Malta emanasse delle specifiche leggi che ne regolamentassero il settore, rinunciarono poi a richiedere la licenza dopo il periodo transitorio concesso dalle Autorità.
Di conseguenza, il deputato ha dichiarato che Malta ha perso l’opportunità di affermarsi come punto di riferimento per le aziende player della blockchain.
Azzopardi ha poi chiamato in causa il ministro delle Finanze Clyde Caruana affermando che questa serie di rischiosi “passi falsi” oltre ad aver allontanato gli investitori, hanno inoltre contribuito all’ingresso di Malta, lo scorso giugno, nella grey list da parte della Financial Action Task Force (FATF).
Alle accuse del deputato del PN ha replicato in seconda sede il ministro dell’Economia Schembri, chiarendo che l’industria maltese delle criptovalute non era un problema segnalato nelle motivazioni che hanno spinto il Paese nella grey list.