Quasi 90.000 euro in un anno e mezzo. È questa la cifra che il governo ha investito per la pubblicità su Facebook negli ultimi 19 mesi.
A rivelarlo è stato il Primo ministro, rispondendo a un’interrogazione parlamentare presentata da Karol Aquilina, deputato del partito Nazionalista.
A spiegare i dettagli dei pagamenti elargiti a Meta, e pubblicati da Times of Malta, è stato lo stesso Abela.
Ebbene: i primi 23mila euro circa sono stati spesi il giorno dopo la vittoria alle elezioni del Partito Laburista, utilizzati dalla pagina del governo (MaltaGov) per informare la popolazione su misure di bilancio, progetti e iniziative.
Altri 12.400 sono stati utilizzati da Is-Servizz Pubbliku (Servizio Pubblico) per sponsorizzare nuove opportunità di lavoro. E ancora: 26.300 euro circa spesi per una campagna di sensibilizzazione sulla sicurezza, promossa da Mita Official, la pagina della Malta Information Technology Agency, ente governativo con il compito di fornire infrastrutture e tecnologie di informazione e comunicazione digitali all’avanguardia. Altre campagne pubblicitarie su pagine come quelle della Broadcasting Authority, di Servizz.gov o del Department of Information sono costate cifre più piccole, comprese tra 680 e 18 euro.
Ad una seconda interrogazione presentata sempre da Karol Aquilina ha invece risposto il ministro delle Politiche Sociali, Michael Falzon, fornendo le spese sostenute per le campagne pubblicitarie sulle pagine social del proprio Ministero tra aprile 2022 e novembre 2023, arrivate a poco più di 24mila euro.
Nel medesimo periodo, Times of Malta scrive che il Ministero della Cultura ha speso 114mila euro (cit. €114,016), e il Ministero dell’Economia quasi 26mila euro (cit. €26,000). Tuttavia, facendo i calcoli, solo questi due ultimi importi basterebbero di gran lunga a superare gli 89.164 euro di spesa complessiva del governo nel lasso di tempo indicato in apertura del pezzo, quindi potrebbero non essere queste le esatte cifre, ma non avendo accesso alle fonti ci è impossibile trovare altri riscontri.
Infine, nel 2022, il Ministero dell’Agricoltura ha speso un totale di 3.943 euro, sempre per la pubblicità su Facebook.
Sarebbe interessante capire – aggiungiamo noi – oltre alle spese per altre attività promozionali, anche quanto il governo abbia eventualmente investito per piazzare banner o altro sulle edizioni online dei giornali locali, e per la pubblicità sulla carta stampata, ovvero sulle edizioni cartacee dei quotidiani e dei periodici locali.
Il governo non è nuovo alle polemiche legate alle spese pubblicitarie. Lo scorso mese di ottobre, il Partito Nazionalista puntò il dito contro il segretario parlamentare Andy Ellul, accusandolo di sperperare i fondi pubblici per farsi autopromozione sui social.
Ellul difese la propria posizione replicando attraverso un post a mezzo Facebook in cui attaccò il Partito all’opposizione tacciandolo di «voler togliere a questo governo il diritto di guidare il Paese».