Sui blackout che domenica hanno colpito numerose località a nord e sud dell’arcipelago è intervenuto il Partito Nazionalista puntando energicamente il dito contro il governo ed Enemalta che «ha fallito nel suo compito più elementare: eseguire la manutenzione o le riparazioni in modo pianificato con il minor impatto possibile», si legge nel comunicato firmato dal ministro ombra dell’Energia Ryan Callus.
L’ente fornitore di energia ha infatti dichiarato che stava effettuando una semplice manutenzione, peraltro già programmata, e tale operazione sarebbe dovuta avvenire senza alcun impatto sulla continuità che la distribuzione di energia deve garantire.
Pertanto, secondo il PN, il fatto che Enemalta abbia fatto «ricadere ancora una volta sull’interconnettore» le cause del diffuso blackout, è una giustificazione parsa debole all’opposizione che ha aggiunto ulteriori dichiarazioni spostando l’asse concettuale su ciò che è stato definito, si legge nel comunicato, «il risultato di una mancata pianificazione del lavoro e di una leadership politica che non ha saputo riconoscere le criticità dei diversi scenari del settore energetico» e che, pertanto, ha portato «al collasso dell’intero sistema e blackout in tutto il Paese».
A questo impianto accusatorio hanno fatto seguito i migliori propositi che il PN vorrà introdurre se eletto, ovvero «protocolli chiari, tra cui un piano di continuità aziendale, che include una valutazione dei punti critici nei casi di manutenzione», poiché, stando ai fatti, «Enemalta allo stato attuale dimostra di avere falle non soltanto nella distribuzione di energia ma anche in merito a ciò che attiene la sola manutenzione».