Ha sicuramente fatto storcere parecchi nasi la proposta del governo di considerare “vittime” coloro che vengono sorpresi a trafficare un determinato quantitativo di sostanze stupefacenti e che, per questo, non dovrebbero subire pene che rovinino loro la vita ma, anzi, dovrebbero essere aiutati a rimettersi in carreggiata e al reintegro nella società.
Secondo quanto riferito infatti la scorsa settimana dal ministro della Giustizia, Jonathan Attard, nel corso di un incontro contestuale alla consultazione pubblica in atto sulla riforma per «una giustizia più efficace per le vittime della droga», negli ultimi 9 anni – ovvero dall’istituzione del Tribunale antidroga – sono state 278 le persone che hanno completato con successo il piano di riabilitazione previsto dal comitato, riuscendo a riprendere in mano le redini della propria vita, mentre altre 115 stanno attualmente proseguendo il percorso.
In altri 150 casi, invece, questa riabilitazione non è stata efficace, e i soggetti sono stati processati secondo le pene previste per gli specifici reati.
In sostanza, il governo intende mantenere il pugno di ferro nei confronti di chi, per fini di lucro e profitto, sceglie di trafficare droga, e di allungare la mano invece a coloro che stabilisce siano «vittime del circolo vizioso in cui li ha gettati la droga».
«Attraverso la riforma per una giustizia più efficace nei confronti delle vittime della droga (..) vogliamo che la nostra società non solo sappia come proteggere le vittime della droga, ma offre loro tutto l’aiuto possibile» ha concluso Attard nel corso di uno dei vari confronti in atto prima di avanzare il processo legislativo.
PN: «Governo ha perso la speranza di vincere la guerra contro il narcotraffico»
Dura la reazione del partito all’opposizione che, attraverso un comunicato siglato da Karol Aquilina, ministro ombra della Giustizia, e Stephen Spiteri, ministro ombra per le politiche sociali, ha giudicato il comportamento di Attard come la conferma che il governo «ha rinunciato a vincere la guerra contro il narcotraffico, concentrandosi ormai solo sulla propaganda».
Il Partito Nazionalista ha ribadito la totale contrarietà a considerare “vittima” chiunque venga sorpreso con 500 pillole di ecstasy, 200 grammi di eroina, 200 grammi di cocaina o mezzo chilo di cannabis.
«Nel nostro Paese c’è uno schieramento di persone e organizzazioni che affermano che la proposta del governo è pericolosa e irresponsabile» dichiara il PN, sottolineando che continuerà ad «ascoltare ciò che dicono coloro che lavorano con le vittime della droga», insistendo sul fatto che comunque «i tribunali dovrebbero avere sempre il pugno di ferro verso i trafficanti di droga, offrendo allo stesso tempo aiuto, amore e misericordia alle vittime della droga».