BirdLife Malta ha esortato il governo ad assumersi le responsabilità e rispettare la recente sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea che ha condannato Malta per la terza volta in merito alla deroga sulla cattura dei fringuelli a “scopo scientifico” risultata non valida per gli obiettivi di ricerca che professava, e quindi un maldestro tentativo di aggirare la Direttiva Uccelli dell’UE che vieta la pratica.
Nella lettera aperta indirizzata al Primo Ministro Robert Abela, la Ong ha sottolineato come il regime derogatorio maltese a lungo discusso in sede europea negli ultimi anni, non rappresenti solamente una violazione delle norme ambientali comunitarie, ma ha anche comportato uno spreco significativo di denaro pubblico (decine, forse centinaia di migliaia di euro, ipotizza l’associazione) e ha messo a rischio la reputazione di Malta a livello internazionale.
Nel suo appello al Premier Abela, BirdLife ha accusato il ministro di Gozo che gestisce anche il portafoglio della caccia, Clint Camilleri, di aver agito con motivazioni politiche piuttosto che scientifiche, utilizzando lo stratagemma della deroga per mascherare la volontà di aggirare i regolamenti dell’UE. Per questa ragione, ha chiesto al governo di prendere una posizione più “responsabile” e “trasparente” in materia di politiche ambientali.
«Come Primo Ministro di Malta, ora la responsabilità è sua. Crediamo sinceramente che lei possa aver scelto di fidarsi completamente del ministro Camilleri per la progettazione e l’attuazione di questa deroga. Tuttavia, con la fiducia viene anche la responsabilità. È ora di essere chiari e riconoscere che Malta non può continuare a giocare con espedienti ridicoli per cercare di ingannare la Commissione Europea o la Corte di Giustizia dell’UE con deroghe simili. La deroga per la cattura dei fringuelli è fallita due volte, e l’ultima, mascherata da ricerca scientifica, non ha ingannato nessuno sin dal primo giorno» si legge nella comunicazione firmata dal CEO di BirdLife Malta Mark Sultana e dal Presidente Darryl Grima.
L’associazione ha anche criticato il tentativo di Camilleri di modificare temporaneamente la legislazione durante il procedimento legale, per poi reintrodurre la stessa deroga poco dopo. «Questa mossa è stata vista dalla Corte come un chiaro tentativo di manipolare il corso della giustizia» incalza la Ong, aggiungendo inoltre che contrariamente a quanto dichiarato dal ministro, la sentenza del tribunale europeo non ha rilevato “solo” un errore tecnico nella deroga maltese, bensì il fatto che Malta non abbia fornito motivazioni sufficienti per applicare questa deroga in assenza di altre soluzioni soddisfacenti nei quattro anni in cui è stata applicata.
«È scoraggiante e offensivo per l’intelligenza pubblica vedere un ministro europeo distorcere in modo così palese i fatti di una sentenza della Corte di Giustizia dell’UE, dopo aver cercato inizialmente di far credere a tutti che questa fosse una genuina iniziativa di ricerca scientifica» ha dichiarato la Ong, tacciando il ministro Camilleri di aver «celebrato una falsa vittoria» piuttosto che assumersi la responsabilità politica sull’accaduto.
BirdLife ha ribadito che la cattura dei fringuelli non può più essere giustificata nel contesto attuale, dove la conservazione della biodiversità è fondamentale. «Abbiamo fornito al governo i consigli giusti, ma ci siamo trovati di fronte a decisioni basate su interessi politici piuttosto che su evidenze scientifiche», ha affermato la Ong, sottolineando l’importanza di un approccio scientifico alle decisioni in materia di conservazione.
BirdLife ha infine dichiarato che le critiche verso le scelte intraprese da Camilleri non dovrebbero essere indirizzate al Comitato Ornis, nominato da lui stesso come responsabile nel fornire consigli al governo in materia di fauna selvatica. Per l’organizzazione, il Comitato dovrebbe essere formato da uomini di scienza scevri da interessi politici, e che i suggerimenti siano forniti sulla base di dati concreti e scientifici, per evitare che decisioni simili continuino a danneggiare la reputazione di Malta a livello internazionale.
Concludendo la sua dichiarazione, BirdLife ha esortato il governo maltese a rispettare la sentenza della Corte di Giustizia dell’UE e a intraprendere azioni immediate per garantire che la conservazione della fauna selvatica diventi una priorità. Ha inoltre sottolineato l’importanza del rispetto delle leggi europee, non solo per evitare ulteriori conseguenze, ma anche per preservare il patrimonio naturale del Paese.