«Intensificare gli sforzi per prevenire la migrazione irregolare, la perdita di vite umane in mare, nonché l’abuso di migranti da parte dei trafficanti, ma anche il rafforzamento della sorveglianza delle frontiere marittime, terrestri e dell’aerea pre-frontiera», è quanto hanno richiesto Malta, Italia, Spagna, Cipro e Grecia nel corso del vertice Med5, che si è chiuso sabato 4 marzo a Malta.
I cinque Paesi che si affacciano sul Mediterraneo, hanno sottoscritto una dichiarazione congiunta in vista del prossimo Consiglio “Affari Interni” che si terrà il 9 marzo a Bruxelles, richiedendo inoltre il sostegno di FRONTEX, «al fine di destinare maggiori risorse a questi sforzi, compresa la sorveglianza delle acque internazionali».
Più in generale, Med5 ha ribadito che «devono essere messi a disposizione ingenti fondi e mezzi dell’UE per sostenere gli Stati membri nel rafforzamento delle capacità e delle infrastrutture di protezione delle frontiere, dei mezzi di sorveglianza e delle attrezzature».
Il documento di intesa prosegue poi sottolineando che «la migrazione irregolare è una sfida europea ed internazionale, e dovrebbe essere trattata come tale. Per questo motivo, dobbiamo rafforzare la cooperazione con i Paesi di origine e di transito per smantellare le reti di contrabbando» ed «intensificare i nostri sforzi per rimpatriare i richiedenti asilo respinti e altri cittadini di Paesi terzi che non hanno il diritto legale di rimanere nell’Unione».
In merito alla “pressione” esercitata sugli Stati impegnati in prima linea nel fronteggiare il fenomeno della migrazione irregolare, i cinque Paesi mediterranei hanno invitato il Consiglio UE a «intensificare gli sforzi verso l’istituzione di un meccanismo di solidarietà permanente e obbligatorio che tenga conto delle reali esigenze degli Stati membri in prima linea e garantisca che tali esigenze siano pienamente soddisfatte attraverso i contributi di solidarietà».
Infine, «Ribadiamo le nostre riserve in relazione all’introduzione di procedure di frontiera obbligatorie. Gli Stati membri che subiscono continue pressioni migratorie irregolari, sia terrestri che marittime, dovrebbero poter decidere in merito all’applicazione di tali procedure in base alla loro capacità e alla prospettiva di rimpatri».
L’accordo è stato siglato dai ministri dell’Interno di Malta, Italia, Grecia e Spagna e dal Segretario Permanente presso il Ministero dell’Interno di Cipro.