La questione delle rotte migratorie nel Mediterraneo deve essere affrontata alla radice, cooperando in maniera strategica con i Paesi di origine, transito e destinazione, definendo insieme obiettivi chiari e concreti. È quanto affermato dal Primo Ministro Robert Abela al “Trans-Mediterranean Migration Forum” organizzato dal governo libico a Tripoli, che ha visto la presenza di numerosi Paesi dell’Unione Europea e dell’Africa.
Evidenziando l’importanza di prevenire le partenze dall’Africa verso l’Europa, Abela ha diviso i migranti in due categorie per le quali è necessario trovare soluzioni specifiche, ovvero coloro che lasciano il proprio Paese d’origine per fuggire dalle guerre e quelli in cerca di un futuro migliore.
«Affrontare l’immigrazione irregolare alla radice rimane la nostra priorità; la gestione delle frontiere è cruciale, ma dobbiamo anche guardare oltre, sostenendo finanziariamente i Paesi di origine in modo intelligente per creare sviluppo, ricchezza e opportunità per le loro popolazioni» ha dichiarato il Premier, aggiungendo che «Malta è un Paese piccolo, ma dà l’esempio quando si tratta di combattere il traffico di esseri umani».
Al forum, Abela ha inoltre sottolineato l’importanza di rimpatriare i cittadini trovati a vivere illegalmente e senza diritto d’asilo nei Paesi di destinazione, affermando che si tratta di una soluzione efficace per contrastare la tratta di esseri umani, insieme al controllo delle frontiere. Ha inoltre ribadito l’importanza di una cooperazione strategica tra Europa e Africa, osservando che Paesi di transito come la Libia stanno già facendo molto in tal senso.
Il Primo Ministro ha poi menzionato il vertice tenutosi a Valletta per ricordare che, ora più che mai, c’è bisogno di strategie per migliorare la qualità della vita e ridurre la propensione all’immigrazione irregolare cooperando in sinergia per affrontare in maniera efficace questa complessa sfida globale.