Arnold Cassola, madre maltese di origine inglese e padre maltese di origine siciliana, ha un’incredibile traiettoria politica: Segretario Generale del Partito Verde Europeo, parlamentare italiano, leader e fondatore del partito verde maltese (Alternattiva Demokratika). Una vita dedicata alla politica fra Malta, Italia ed Europa. Suo padre era professore di letteratura italiana all’Università di Malta, lui di letteratura maltese comparata. Ha vissuto e lavorato molto in Italia, in diverse Università. Ora si candida alle elezioni europee come indipendente.
In quali città italiane hai vissuto e lavorato? Quale ti è piaciuta di più?
«Pisa, Urbino, Catania, Roma. Urbino è la più carina e spensierata. Roma è stata stupenda quando ho vissuto in pieno centro e ben pagato; meno eccitante quando ho vissuto a TorPignattara… e mal pagato».
Ti candidi alle elezione europee? Con che partito? In Italia o a Malta?
«Mi candido a Malta da Indipendente».
Ti sei dimesso dal partito che hai co-fondato?
«Sì, dopo trent’anni».
Avremo un parlamento Europeo contro l’Europa?
«Non si può escludere una maggioranza molto euro scettica».
Se si votasse per un referendum sull’Europa, a Malta ci sarebbe un Maltaexit?
«Penso proprio di no, in un mondo globalizzato Malta non può stare da sola».
Perché i maltesi sono molto arrabbiati con gli immigranti europei e non?
«Perché, a parte la minoranza fortunata di stranieri pagati bene, gli altri vengono sfruttati, pagati poco e quindi abbassano anche gli stipendi dei maltesi. E mentre le retribuzioni non crescono, il costo della vita e gli affitti crescono a dismisura».
Perché gli italiani e gli stranieri a Malta sono molto arrabbiati con i maltesi?
«Forse perché sfruttati nei loro diritti di lavoratori?».
Negli ultimi 10 anni lo sviluppo maltese è stato impressionante: quali sono gli aspetti positivi e quali negativi?
«Penso la risposta ce l’hai nelle due precedenti risposte».
La globalizzazione ha investito Malta, è stata positiva?
«Macro-economicamente si. In teoria, il PIL cresce più che in Germania. Siamo i primi in Europa. Ma la distanza fra ricchi e poveri sta diventando sempre più grande».
Malta è stata avvantaggiata o svantaggiata dall’entrata nell’Unione Europea?
«Senz’altro avvantaggiata».
Valletta è uno dei posti più edificati a Malta, non c’è un filo d’erba. Ma è anche uno dei posti più belli, che le persone verranno sempre a visitare. Purtroppo non si può dire lo stesso su altre zone di Malta. Stanno costruendo troppo, ma soprattutto male. I maltesi contemporanei sono amanti del brutto?
«Sfortunatamente c’è una minoranza di gente incolta che si è arricchita troppo velocemente e non sa gestire i soldi arrivati. Ahimè coi soldi non si comprano né i gusti estetici, né lo stile e neanche la cultura».
Non sono un esperto di viabilità a Malta, ma la mia percezione è che stia leggermente migliorando, nonostante l’eccessivo traffico. Che cosa si può fare per migliorare il traffico?
«Invogliare la gente a non usare la macchina. quindi duplicare il numero degli autobus in modo da aumentare considerevolmente le corse e offrire trasporto pubblico gratis negli orari di punta… 6.30-8.30; 16.30-18.30… tanto per incominciare. E poi, fast ferries da Gozo a St Paul, Sliema e Valletta».
Nei grandi paesi europei la destra e la sinistra sembrano ormai minoritarie. Nuovi partiti si affermano alle elezioni politiche. In Spagna dopo 30 anni di bipartitismo ci sono almeno 4 partiti forti, il presidente austriaco è verde, Macron in Francia viene da un partito nuovo, l’Italia ha i 5 stelle al governo. A Malta il bipartitismo resiste fra Nazionalista e Laburista. Come lo possiamo spiegare?
«La mentalità da tribù è ancora forte. Ma aspettiamo il 25 maggio. Chissà che non ci sia un piccolo terremoto».
Un’ultima domanda sull’Italia: come vede il governo Conte dopo le elezioni europee di maggio?
«Debole in Europa. E personalmente vedo Conte dimezzato e umiliato da un Salvini che occupa ogni spazio con la sua prepotenza».