Si è aperta nei giorni scorsi la 76esima sessione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite (UNGA 76) durante la quale gli Stati membri si sono confrontati in sette giorni di dibattiti per discutere dei nuovi assetti politico-strategici e delle crisi umanitarie che stanno interessando diversi Paesi.
Presente anche Malta, rappresentata dal Primo Ministro Abela che è intervenuto fornendo una breve panoramica sulle questioni chiave che coinvolgono la penisola maltese e gli Stati Membri, quali il cambiamento climatico, la ripresa dalla pandemia, la questione libica e la situazione in Afghanistan.
Durante il suo discorso, il Premier ha sottolineato l’importanza del multilateralismo, ponendo l’accento sulla necessità di prevedere piani più inclusivi in grado di invertire gli effetti della pandemia, al fine di «evitare una recessione globale e per soddisfare gli obiettivi previsti dall’Agenda 2030 in tema di sviluppo sostenibile entro questo decennio».
Promettendo il sostegno di Malta nella ripartenza post Covid-19, in merito al commercio internazionale e agli investimenti esteri afferma: «le azioni devono essere volte a garantire la corretta attuazione delle normative vigenti e la regolamentazione delle questioni emerse nel corso degli anni. La concorrenza leale dovrebbe essere al centro di qualsiasi approccio per la ripresa economica».
Abela ha poi rilanciato l’allarme sul clima affermando «che si tratta di una delle sfide globali più importanti da affrontare ad ogni livello prima che sia troppo tardi».
«Malta si impegna a garantire che i Paesi più colpiti dai cambiamenti climatici siano supportati lavorando incessantemente con gli altri Stati membri dell’ONU, aumentando inoltre la consapevolezza circa i bisogni e le capacità di queste nazioni» ha aggiunto il Primo Ministro maltese.
In qualità di membro fondatore dell’Alleanza degli Stati in via di sviluppo delle piccole isole, l’obiettivo di Malta è «diventare leader nella “Governance” degli Stati delle piccole isole, pronto a condividere i piani del Paese sulla “decarbonizzazione”, uno dei principali obiettivi che la penisola maltese intende raggiungere entro il 2030, nonostante l’impatto sulle finanze nazionali causato dal Covid-19».
Per quanto riguarda il dossier libico, Robert Abela ha affermato che questo tema «deve essere presente nell’agenda comune delle Nazioni Unite per garantire la pace e la stabilità internazionali. La transizione politica della Libia sarà un importante traguardo per tutta la comunità internazionale» conclude il Primo Ministro.
La situazione umanitaria è la più immediata e condivisa preoccupazione, afferma Abela esortando le Nazioni Unite a sostenere piani di attuazione per la tutela dell’infanzia: «la pace e la sicurezza sono fondamentali se abbiamo l’ambizione di proteggere i principi umanitari internazionali e ridurre al minimo l’impatto del conflitto sui civili innocenti, compresi quelli più vulnerabili».
Se Malta venisse eletta al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite nel 2023-2024, il Primo Ministro Abela ha affermato che la tutela dei bambini ed i conflitti armati saranno una priorità chiave.
«Malta si impegnerà anche a sostenere le Nazioni Unite come Stato membro neutrale che persegue attivamente la pace, la sicurezza e il progresso sociale tra tutte le nazioni del mondo».