C’era anche il Primo Ministro maltese all’incontro che domenica, alla Farnesina, ha visto riuniti i leader dei Paesi dell’Unione Europea, dell’Africa, del Mediterraneo e del Golfo Arabo, insieme ai rappresentanti di importanti organizzazioni internazionali ed ai vertici delle istituzioni europee, con l’obiettivo di dare voce alle preoccupazioni ed alle sfide che molte nazioni si trovano ad affrontare in merito allo spinoso tema della migrazione.
Nel suo intervento alla “Conferenza internazionale su sviluppo e migrazioni”, Robert Abela ha affermato che è necessario considerare l’Africa come un partner alla pari dell’Europa nella cooperazione economica basata sul rispetto reciproco, ed ha fatto appello affinchè vi sia una maggiore collaborazione tra Paesi di origine, di transito e di destinazione al fine di affrontare la complessa questione dell’immigrazione.
In questo contesto, Abela ha elogiato l’iniziativa del governo italiano e del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni nell’organizzare una conferenza mirata a promuovere la cooperazione economica con Paesi al di fuori dell’Europa, compresi quelli africani. Questa prospettiva, secondo Abela, si allinea perfettamente alla lunga tradizione di Malta riguardo all’immigrazione.

Il fulcro del discorso del Primo Ministro maltese è stato incentrato sulla necessità di una lotta comune contro il traffico di esseri umani, un flagello che ha tragicamente coinvolto numerose persone in fuga nel Mediterraneo, evidenziando l’importanza di un messaggio chiaro e collettivo contro questa piaga, poiché rappresenta un obbligo morale per tutti i Paesi coinvolti.
Durante la prima sessione della conferenza, Abela ha anche sollevato l’importanza di una procedura di rimpatrio efficace e sicura per coloro che non hanno diritto all’asilo, sottolineando l’urgenza di affrontare questa questione in modo serio e coordinato.
Oltre alla questione dell’immigrazione, il Primo Ministro maltese ha posto l’accento sull’importanza di una cooperazione economica che sia attenta all’ambiente. Ha sottolineato il ruolo cruciale del settore privato come partner strategico nella transizione economica e nello sviluppo di opportunità di lavoro di qualità per tutti. Questo approccio, secondo Abela, è essenziale per contrastare l’immigrazione irregolare, che spesso è vista come unica alternativa da coloro che desiderano migliorare la propria situazione.
Infine, Abela ha richiamato l’attenzione sulle sfide legate ai cambiamenti climatici e ha ribadito l’impegno di Malta verso gli obiettivi di sviluppo sostenibile del 2030 stabiliti dalle Nazioni Unite. Ha sottolineato l’importanza di affrontare seriamente questa emergenza globale e ha esortato i Paesi di tutto il mondo a unirsi per affrontare la questione dell’immigrazione in modo coraggioso e concertato.
Al termine della conferenza, i leader hanno concordato una serie di conclusioni, tra cui la creazione del “Processo di Roma”, un importante strumento per promuovere la stabilità e lo sviluppo economico attraverso una cooperazione efficace sulla questione dell’immigrazione. Questi accordi si sommano agli impegni sottoscritti nell’Accordo di Parigi sul cambiamento climatico.