Il ministro delle Infrastrutture Ian Borg ha fatto il punto della situazione sul nuovo regolamento edilizio su cui il governo ha lavorato dopo i crolli di Mellieha e Guardamangia, e il conseguente blocco di scavi e demolizioni a tempo indefinito.
La bozza del provvedimento è pronta: è prevista la pubblicazione nel sito di Malta Planning Authority, con efficacia immediata, e l’avvio di una fase di consultazione della durata di 15 giorni per consentire a tutte le parti interessate di presentare istanze e pareri.
Queste le principali novità introdotte dal Governo, recuperate da un resoconto del quotidiano in lingua inglese Times of Malta e da precedenti aggiornamenti:
- Gli architetti avranno la responsabilità di garantire che gli scavi e le demolizioni di edifici siano in linea con le nuove procedure previste dalla riforma del settore edile
- La figura del direttore di cantiere sarà ricoperta da un tecnico qualificato in possesso di una regolare certificazione, con il riconoscimento degli architetti responsabili del progetto su nomina dell’appaltatore
- Il direttore di cantiere dovrà essere presente sul posto al momento dei lavori
- Ogni intervento deve essere preceduto da una relazione geotecnica obbligatoria nell’area di riferimento
- “Cambiamenti radicali” sulla trasparenza e le dichiarazioni da presentare in merito alle metodologie utilizzate per scavi e demolizioni
- Inasprimento delle sanzioni: multe incrementate fino al 4000% in caso di violazioni del regolamento
Una voce critica sul nuovo regolamento arriva ancora da Kamra tal-Periti, l’ordine degli architetti maltesi, che via facebook accusa il governo di gettare fumo negli occhi e non garantire misure realmente efficaci per dare sicurezza ai cittadini maltesi. In particolare, la deviazione di responsabilità agli architetti, fisicamente distanti dal cantiere, secondo l’ordine sarebbe in contraddizione con il Codice Civile e alimenterebbe la confusione che ha coinvolto nel settore durante gli ultimi decenni.
Secondo gli architetti, infine, soltanto 30 cantieri sui 2.500 ad oggi aperti a Malta risulterebbero in linea con le nuove norme e in grado di operare da subito.