Un direttore di cantiere si è fatto portavoce di una preoccupazione diffusa tra i colleghi per i nuovi regolamenti che stanno prendendo forma sulle costruzioni e gli scavi.
Intervistato dall’emittente di Stato TVM, Aaron Chetcuti teme addirittura di non riuscire a garantirsi un’entrata economica, nonostante la sua ormai consolidata esperienza nel settore: negli ultimi dodici anni ha lavorato come costruttore e assistente, occupandosi in particolare di illuminazione, servizi idrici e posa di piastrelle, fino ad assumere la piena responsabilità dei cantieri.
Le maggiori preoccupazioni arrivano dalla probabile necessità di assumere una certificazione di direttore di cantiere da presentare al costruttore per essere nominato e all’architetto per una convalida.
Secondo Chetcuti esistono molti direttori competenti ma non certificati che rischiano di essere tagliati fuori dal mercato, essendoci entrati quando le regole erano meno stringenti.
Tutti loro, almeno 500 persone con famiglie a carico sarebbero ora come degli “esodati” che necessitano di una formazione obbligatoria con certificazione finale per continuare a lavorare.
Non esistendo ad oggi una rappresentanza di categoria per i direttori di cantiere, come per i costruttori, Chetcuti si fa avanti di persona per chiedere al Governo di intervenire al fine di garantire un percorso formativo accelerato per consentire a tutti i direttori senza qualifiche sulla carta di allinearsi alle nuove norme.