I recenti fatti politici non hanno contribuito a migliorare la situazione di un anno che ha segnato l’inizio del rallentamento del settore immobiliare.
Notizie ben poco entusiasmanti arrivano dal settore immobiliare, già alle prese con una leggera flessione, ma che nelle ultime settimane ha visto un sostanziale blocco delle attività.
Secondo una serie di operatori del settore, interpellati dal quotidiano Times of Malta, il mercato sta «fortemente rallentando». Secondo Ian Casolani, della Bel Air Properties, «gli investitori stranieri aspettano di vedere quale segnale Malta darà al resto del mondo e se tenterà di riguadagnare credibilità».
Secondo un’altra fonte «dicembre è sempre stato un mese piuttosto scarso, ma ora è morto». E ha aggiunto che «non ha senso che le società di servizi finanziari e del gaming si insedino in un paese percepito come “corrotto”: devono mantenere una reputazione pulita».
Meno radicale Steve Mercieca, di Quick Lets, secondo il quale il rallentamento c’è ma è difficile dire se sia in relazione ai recenti eventi politici o se si tratti di un generale calo del mercato immobiliare.
Douglas Salt, dirigente della Frank Salt, sostiene che «le persone sono distratte da quello che sta succedendo, aspettano a comprare casa». Ma aggiunge che questo mese, sebbene il calo rispetto a dicembre dello scorso anno sia netto, lo è meno se comparato ai mesi precedenti perché tutto il settore è in calo dall’inizio dell’anno.
La scorsa settimana si era fatto sentire anche Sandro Chetcuti, il presidente della potente lobby dei costruttori, la Malta Developers Association. Secondo Chetcuti «se il settore immobiliare entrasse in una fase di recessione, ciò avrà un forte impatto sul Paese, perché la ricchezza dei maltesi è stata investita in proprietà».