Elena Napoli, avvocato menfitano, è definita l’ambasciatrice del vino italiano a Malta per antonomasia. Si racconta oggi in una intervista esclusiva al Corriere di Malta, parlando di sé e della sua passione.
Come nasce il tuo interesse per il vino?
Il mio interesse per il vino nasce dal fatto che sin da quando ero piccola ho frequentato ambienti legati al vino. In particolare mio padre, che era vicepresidente Nazionale dell’ONAV (organizzazione nazionale assaggiatori di vino) e Ispettore provinciale dell’agricoltura di Agrigento e poi Trapani, è stata la mia fonte di ispirazione. Con lui negli anni 90 si organizzavano settimane enogastronomiche in giro per il mondo per promuovere la Sicilia e suoi eccellenti prodotti vinicoli. Entrai la prima volta al Vinitaly all’età di 16 anni, poi feci il mio primo corso Onav e passai infine alla mia attuale associazione, che ho l’onore di rappresentare qui a Malta: l’Associazione Italiana Sommelier.
Hai avuto una guida nel tuo percorso, qualcuno che ti ha ispirato o aiutato a realizzarti in questo campo?
Provenendo da un piccolo paesino, Menfi (Ag) legato al mondo del vino, giocoforza l’interesse per il vino doveva nascere. Settesoli, Mandrarossa, Planeta, e poi essendo vicino a Marsala, Grillo, Perricone, Insolia, Catarratto… la mia ispirazione è stata il vino in sé. Inoltre ho anche conseguito un master in Management nel settore delle aziende vitivinicole.
Puoi spiegare ai lettori del Corriere di Malta di cosa si occupa l’Ais?
Ais è l’acronimo di Associazione Italiana Sommelier, presente in Italia con oltre 40.000 membri. Siamo anche presenti in diverse parti del mondo: Europa, America e Asia con il nome di Sommelier Club. Sul sito www.aisitalia.it alla finestra Club Ais Estero (nella home page) è possibile vedere in quali parti del mondo è presente la nostra associazione.
Abbiamo lo scopo principale di qualificare la professione del Sommelier e di migliorare ulteriormente la cultura del vino attraverso il Club Malta Associazione Italiana Sommelier. L’Associazione Italiana Sommelier offre un corso di formazione che ogni anno coinvolge migliaia di persone in molte parti del mondo, in particolare coloro che sono coinvolti nei ristoranti più prestigiosi. Ma sono anche molti i principianti e le persone in cerca di lavoro, donne e uomini, studenti e pensionati, casalinghe e liberi professionisti. Il tutto tenuto insieme da un “direttore invisibile”: il vino. Tutto ciò che ruota attorno a esso crea interesse ed entusiasmo, lavoro e convivialità.
Come è suddiviso il corso di studio per diventare sommelier?
Il corso è diviso in tre livelli e consente ai partecipanti di entrare nell’affascinante mondo del vino. Il 1° livello esplora argomenti riguardanti la viticoltura, la vinificazione, la tecnica di degustazione e il servizio, ovvero le basi per diventare un sommelier professionista, a partire dalla corretta temperatura alla quale il vino deve essere servito, fino all’organizzazione e alla gestione della cantina. Il 2° livello esplora la produzione vinicola italiana e straniera con particolare attenzione al forte legame con il territorio. A questo livello la tecnica della degustazione del vino è ulteriormente perfezionata, un’abilità cruciale per poter apprezzare ogni sfumatura sensoriale e, in particolare, esprimere un giudizio informato sulla sua qualità. Il 3° livello affronta la degustazione tecnica di alimenti e, soprattutto, l’abbinamento di cibi e vini attraverso l’uso di schede grafiche con prove pratiche di degustazione di cibi con vini di diversa tipologia.
Cosa succede una volta finiti i tre corsi? Quale qualifica si ottiene?
Al completamento dei tre livelli c’è un esame di qualificazione, che porta al conseguimento del Diploma di AIS Sommelier. Alla fine dei livelli 1 e 2 il partecipante si sottoporrà ad un test di autovalutazione. Alla fine del livello 3 ci sarà una prova scritta e orale. Una volta superato questo esame, il candidato otterrà la qualifica di Sommelier.
Quali sono i prossimi corsi che saranno tenuti a Malta?
A marzo ci sarà il corso Sommelier di Primo Livello. I corsi si terranno secondo il seguente calendario: 1 marzo, 29 marzo, 24 maggio e 14 giugno dalle 9.30 alle 18.30. Per iscriversi al corso e per qualsiasi informazione bisogna inviare una mail a [email protected] o collegarsi alla pagina Facebook dell’associazione.
Qual è l’abbinamento cibo-vino che preferisci?
Essendo anche referente della Accademia Italiana del Tartufo a Malta, il mio abbinamento preferito riguarda in primis il tartufo. Se bianco e servito a crudo, ci abbino un vino morbido e profumato che non nasconde l’aroma come un Barolo, un Pinot nero del Friuli o un Gewürztraminer. Se il tartufo è nero, e poiché spesso viene aggiunto in cottura, abbinerei un vino strutturato con qualche anno di invecchiamento come il Montepulciano di Abruzzo o un Sagrantino di Montefalco.
Qual è il tuo consiglio per chi vuole diventare un bravo sommelier?
La figura del sommelier nei ristoranti è una figura cardine indispensabile per l’abbinamento cibo-vino e per le tecniche di servizio e ogni ristorante che investe in qualità dovrebbe averne almeno uno. Consiglierei di fare il corso perché potrebbe essere un lavoro veramente gratificante e anche ben retribuito. Pensate che un sommelier in Australia arriva ad essere pagato anche 7000 euro al mese. Il sommelier è capace di gestire la cantina del ristorante suggerendo i vini che devono essere bevuti, con un notevole risparmio di denaro per il ristoratore.
Hai dei nuovi progetti a cui stai lavorando? Altri obiettivi che ti piacerebbe raggiungere?
Sogni nel cassetto ne ho tantissimi e sempre legati al vino… ma non ve li svelo per scaramanzia.