Il dilagare del virus a Malta ha indotto il governo a correre ai ripari. Il ministero della Salute ha infatti deciso che per ottenere il rinnovo del permesso di lavoro, gli extracomunitari che operano nei settori della sanità e della ristorazione dovranno dimostrare di essere completamente vaccinati contro il COVID-19.
Solo i certificati emessi dall’autorità sanitaria maltese saranno riconosciuti come validi.
La vaccinazione è richiesta agli extracomunitari impegnati nella lavorazione degli alimenti, ai medici, ai dentisti, alle ostetriche, agli infermieri e agli operatori sanitari, agli assistenti alla poltrona odontoiatrica, alle tate, alle estetiste, ai tatuatori, ai massaggiatori e massaggiatrici, alle badanti e ai badanti.
Lo screening sanitario è un prerequisito obbligatorio per il rinnovo del permesso di lavoro anche per chiunque sia nato o abbia vissuto per almeno sei mesi in un Paese ritenuto ad altissimo rischio di tubercolosi.
L’ elenco delle aree ad alto rischio comprende diverse nazioni asiatiche e africane, nonché alcuni stati dei Caraibi e del Pacifico.
La misura imposta dal ministero della Sanità dovrebbe riguardare circa 17mila lavoratori, la metà dei quali arriva da India, Nepal, Filippine e Pakistan.
Non è ancora chiaro se la doppia vaccinazione sarà prima o poi un requisito obbligatorio anche per chi lavora in settori diversi da quelli già menzionati.