Oggi inizia ufficialmente la stagione estiva.
Ma la folla di turisti almeno in questi primi giorni non ci sarà, sebbene Malta abbia raggiunto un elevato livello di sicurezza sul fronte della lotta al COVID-19.
In attesa che sbarchino frotte di viaggiatori (che potranno mettere piede sul suolo maltese solo se in possesso del certificato vaccinale o di un tampone negativo), l’attenzione è rivolta al Regno Unito: il 3 giugno il governo britannico deciderà quali Paesi inserire nella cosiddetta lista “verde”, ovvero l’elenco delle destinazioni al ritorno delle quali non è obbligatoria la quarantena.
Al momento, solo una manciata di nazioni sono considerate a basso rischio, tra cui Gibilterra, Islanda e Portogallo.
Finora, nonostante i contagi assai contenuti e un numero di vaccinati notevolissimo, il governo britannico non ha ritenuto Malta una destinazione “sicura”, e infatti è stata lasciata nella lista “ambra” che impone ai turisti di sottoporsi a dieci giorni di isolamento una volta rientrati a casa.
Una “scocciatura” che ha sicuramente influito sulle intenzioni dei cittadini del Regno Unito, Paese dal quale storicamente proviene il flusso maggiore di presenze.
Stavolta però la situazione è diversa rispetto a qualche settimana fa: a Malta è stata raggiunta l’immunità di gregge, non ci sono più vittime del Coronavirus e i contagi sono a una sola cifra.
Proprio sulla base di questi dati, secondo i maggiori tour operator il 3 giugno il Regno Unito potrebbe includere Malta nella lista verde, insieme alle isole Baleari della Spagna e le isole greche di Kos, Rodi, Santorini e Zante.
Se ciò non dovesse accadere, la prossima revisione è prevista il 24 giugno.